Val più la pratica: Piccola grammatica immorale della lingua italiana by Andrea De Benedetti


Val più la pratica: Piccola grammatica immorale della lingua italiana
Title : Val più la pratica: Piccola grammatica immorale della lingua italiana
Author :
Rating :
ISBN : 884208929X
ISBN-10 : 9788842089292
Language : Italian
Format Type : Paperback
Number of Pages : 180
Publication : First published January 1, 2009

Sarà anche vero, come dicono in tanti, che l'italiano si sta imbarbarendo, che gli incolti lo inquinano, che l'inglese lo corrompe, che i giornali lo sviliscono e la televisione lo umilia, ma non c'è al mondo esercito più feroce e agguerrito di quello che presidia a colpi di penna rossa la frontiera che separa l'italiano 'buono' da quello 'cattivo'.


Val più la pratica: Piccola grammatica immorale della lingua italiana Reviews


  • Soobie's heartbroken

    Beh, ci ho messo un po' ad ingranare ma una volta partita...

    Che poi, ho fatto una scoperta interessantissima: NON sono una grammar-nazi!! Tra tutte le nefandezze (per i puristi) che vengono presentate in questo libro, non ce n'è una che io rinfacci agli autori che leggo (e bastono!). Non m'importa che comincino una frase con una congiunzione, visto che lo faccio anch'io spesso e volentieri. Non m'importa che usino i pronomi lui e lei come soggetto o che il loro come pronome complemento stia sparendo, anche se - lo ammetto - a volte mi piace riesumarlo. Le dislocazioni di solito non le noto...

    Quindi, sì, il prossimo che mi dice che sono una grammar-nazi lo picchio. Eh, eh, eh.

    La parte più interessante, per la sottoscritta, sono stati gli ultimi capitoli, quelli sui soggetti, verbi e - soprattutto - quello sull'analisi logica finale, con i dannatissimi complementi. Sul soggetto ho imparato parecchio, devo dire. E sull'analisi logica... diciamo che il discorso di De Benedetti ha moltissimo senso e sarebbe da far leggere a chi fa i libri di grammatica per le scuole. Che poi non son loro che si devono spaccare la testa affinché i ragazzi imparino quella quarantina di complementi che nessuno è in grado di riconoscere.

    Adoro l'invettiva che l'autore ha scritto a favore del parlare semplice. Con i rimandi a Nanni Moretti, ma soprattutto partendo da una citazione del Trap. Che sì, parla malino ma tra tutti gli allenatori di calcio che ci sono in giro sembra il meno viscido.

    Mi sa che leggerò altro di suo. Lo stile è un po' particolare, non immediato. Come scritto prima, ci ho messo qualche pagina ad ingranare. Però alla fine son stata molto soddisfatta di averlo letto.

  • Laura C.

    Testo molto interessante, che esplora in modo molto professionale e a tratti comico - facendo prendere una pausa al lettore tra una spiegazione e l'altra - di come la nostra lingua non sia statica, vecchia e rigida ma di come sia in continuo mutamento, grazie ai cambiamenti sociali, culturali e temporali.
    Qual'è il modo più corretto per dire una cosa? cosa, nella nostra lingua, è diventato obsoleto e che quindi potrebbe essere evitato?
    Questo testo l'autore lo dedica ai cosidetti Grammar Nazi, facendoli notare come anche facendo i saccenti a volte si possa sbagliare.

  • Maurizio Codogno

    Andrea De Benedetti è sabaudo. E quindi non può fare a meno di terminare questa sua pseudogrammatica facendo notare come il piemontesismo "solo più" ha un significato ben diverso dal semplice "solo", come del resto noi nativi sappiamo bene ma la cricca dei grammatici continua a negare. A parte la battuta, il testo è molto bello, non solo perché ha un approccio più descrittivista che prescrittivista a regole e regolette - e soprattutto a quel mischione che è l'analisi logica - ma perché porta man mano il lettore a scoprire qual è il concetto contemporaneo di grammatica tra gli studiosi, concetto che non è ancora percolato tra gli insegnanti e tanto meno tra gli studenti. Quanti di voi hanno studiato il sistema valenziale dei verbi?
    Se mi è concesso un appunto, io sarei stato ancora più indulgente col povero Trapattoni. È vero, il suo periodare si regge su un equilibrio assai creativo, ma il significato dell'esempio che è postato nel libro è sufficientemente chiaro anche a chi come me non è certo un esperto calciofilo.

  • Giuseppe D'Antonio

    Probo.