Title | : | Sotto i Soli Di Gwalthur |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | - |
ISBN-10 | : | 9788898585984 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 265 |
Publication | : | Published December 28, 2020 |
Ben Sawyer è un agente al servizio di una delle più potenti corporazioni della galassia civilizzata, costretto a un atterraggio di fortuna.
Le loro strade si incrociano nelle selvagge foreste di Gwalthur, infestate da bestie simili a dinosauri. I due presto scoprono che il pianeta nasconde segreti di un’antica colonizzazione, e un dio-macchina dormiente in attesa di risvegliarsi.
Inizia così la loro fuga, inseguiti da cacciatori feroci e macchine assassine, per riuscire a salvarsi sotto i soli di Gwalthur.
Sotto i Soli Di Gwalthur Reviews
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Recensione da The Mantovanis Blog
“Sotto i soli di Gwalthur” è un romanzo di fantascienza, scritto da Mala Spina e pubblicato da Plesio Editore.
La trama è ambientata in un futuro in cui la Terra non se l’è passata bene e ha dovuto provare a colonizzare lo spazio. Sul pianeta Gwalthur, terraformato e lasciato ad un’intelligenza artificiale, la popolazione si è evoluta in maniera tribale e con una società patriarcale violenta e rituale, isolati dal resto della civiltà umana. Le cose cambiano quando Zorya, cacciatrice e costretta a sposare l’assassino di suo padre, decide di ignorare la tradizione e scappare, proprio quando Ben Sawyer, un agente della Compagnia, finisce sul pianeta. I due si ritrovano a collaborare pur di scappare da un mondo ostile e dalla pressione di una galassia incentrata al profitto.
Sebbene lo scenario sia chiaramente distopico (il mondo primitivo che intrappola le donne in rituali sessisti, una Terra rovinata, una mega Compagnia che ha imposto un capitalismo esasperato nella galassia), il romanzo è divertente, ironico e permeato da una certa positività, tanto che mi sentirei di definirlo per ragazzi. La storia scorre rapida e avvincente senza punti morti, complice una narrazione fluida e un ritmo deciso.
I personaggi sono simpatici, in una contrapposizione riuscita: Zorya è una guerriera abituata a cacciare mostri, convinta che le divinità li guardino e li scelgano. Ben Sawyer è un agente ipertecnologico e un po’ cyborg che cerca di sopravvivere ad una memoria cancellata e una intelligenza artificiale che lo riempie di chiacchiere sociopatiche e ciniche.
Credo che sia proprio il mix di tanti punti e stili diversi a determinere la bontà del racconto, oltre che uno stile curato e immediato.
Consigliato agli amanti delle space opera e a chi cerca una lettura veloce e avvincente. -
Duecentosessantacinque pagine con sedici illustrazioni sono proprio poche quando la narrazione corre al ritmo di dinosauri assatanati e inseguimenti da parte di umanoidi cacciatrici inferocite. Impossibile è anche non amare Ben Sawyer e Zorya: il primo è un umano con un braccio bionico e un chip neurale, argomento che non ama particolarmente come impareremo nel corso della lettura, mentre la seconda è una giovane cacciatrice appartenente ad una tribù autoctona del pianeta, è quasi umana se non fosse che è parzialmente ricoperta di pelo e dotata di coda.
Recensione completa su:
https://ilbistrotdeilibri.com/2021/03... -
Bella lettura questa space opera, che ammicca ai grandi classici del genere, senza essere mai banale.
Ottima la trama e il ritmo narrativo, con due protagonisti veramente divertenti e ben disegnati dall'autrice. Speriamo in un seguito. -
Una bellissima aliena selvaggia e un uomo dello spazio: un tipo di coppia che non ci è nuovo, ma questo non impedisce di godersi il loro incontro e le peripezie che dovranno affrontare assieme.
Zorya è un’umanoide felina. Cacciatrice, guerriera, animata da uno spirito indipendente, si è ribellata alle usanze della sua tribù ed è diventata una reietta.
Ben Sawyer è un naufrago, unico superstite di un’astronave andata distrutta. Unico superstite, ma tutt’altro che solo, visto che si porta dentro la testa la voce di un’intelligenza artificiale, Kowalsky, che ha pensato bene di salvarsi installandosi nell’impianto che fa di Sawyer un cyborg.
Molto cinematografica e molto americaneggiante, la storia procede tra pathos e ironia, problemi etici e rivendicazioni di diritti fondamentali. Quando Ben incontra Zorya, a cui fa l’effetto di un demone pazzo, stupido e senza peli, la cooperazione risulta piuttosto difficile. I continui battibecchi tra l’uomo e Kowalsky, petulante e senza scrupoli, non contribuiscono a migliorare la situazione, ma alzano il livello di divertimento di chi legge: infatti, pagina dopo pagina, troviamo sempre più quell’atmosfera da film hollywoodiano, dove l’eroe vive una serie di avventure mirabolanti, ma non si fa mai sfuggire l’occasione per una battuta.
Mala Spina, abile narratrice che ha consolidato la propria esperienza scrivendo fantasy sward & sorcery, trova in questo romanzo il registro perfetto per il tipo di storia che ha scelto. Ha saputo costruire un ottimo intreccio, che si dipana tra cacce selvagge, intrighi tecnologici e un pizzico di romance, senza rinunciare a contenuti che rendono il romanzo un piacevole veicolo di idee condivisibili. I colpi di scena si susseguono con un ritmo perfetto, lasciando alla trama le giuste pause che ci permettono di gustare l’introspezione psicologica e i momenti di riflessione.
Potevamo dubitare che, malgrado il pessimo inizio, tra Zorya e Ben nascesse un’attrazione? Eppure l’evoluzione che li porta uno verso l’altro è plausibile, caratterizzata dall’estrema diversità delle rispettive culture.
L’autrice, mentre ci conduce nei meandri delle foreste di Gwalthur oppure ci sorprende con l’uso di sofisticate tecnologie, regge sempre saldamente la storia, con le idee chiare e la consapevolezza della meta. E quando, nel momento in cui crediamo di essere arrivati a vedere la salvezza dei protagonisti, ci mette sotto una doccia fredda e ci porta a chiederci “E adesso come faranno a cavarsela?”, il suo è un trionfo.
Quando chi legge si aspetta una soluzione e invece trova questa domanda, chi scrive ha ottenuto la più brillante delle vittorie. Niente è come sembra e tutto è imprevedibile.
Una volta chiuso il libro restiamo con la soddisfazione di aver trovato azione, divertimento, suspence e un messaggio di fondo che non guasta mai.
Cinque stelline.
Copia acquistata.
FERNANDA ROMANI PER IL BLOG DI BABETTE BROWN -
Di Mala Spina avevo letto solo qualche racconto (molto bello, tra l'altro) e aspettavo l'occasione di potermi gustare un suo romanzo.
Sotto i soli di Gwaltur mi ha riportato a tante letture del passato, a una fantascienza che parla di pianeti lontani, ma che rimanda inevitabilmente al nostro, parla di vicende aliene che però hanno tanto da dire anche a noi terrestri.
Il rapporto con "La Compagnia", quello con i ricordi e le emozioni (schiacciati dalla tecnologia), la relazione con un'intelligenza artificiale che richiama il tema degli assistenti vocali e del machine learning, tutti temi centrali in questa storia delicata e ben strutturata, che mi sono goduto dalla prima all'ultima pagina.
Brava Mala Spina :) -
Gwalthur è un mondo che mi ha affascinata per la sua ferocia, per gli sconfinati spazi dorati e per i segreti che cela nel sottosuolo. Perché l'umanità ha abbandonato il pianeta dopo la terraformazione? Perché la popolazione indigena teme di scatenare l'ira del proprio dio? A darvi le risposte saranno il cyborg più imbranato del cosmo, Ben Sawyer, e la ribelle Zoraya in fuga da un destino che non intende accettare.
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Ho sentito parlare molto bene dell'autrice in diversi gruppi di scrittura, ma è stato l'annuncio della pubblicazione di questo romanzo che mi ha indotto a leggere qualcosa di suo. A far scattare la scintilla è stato aver letto nella presentazione del libro che sarebbero stati presenti dei dinosauri e io, quando si tratta di loro, difficilmente riesco a resistere. Inoltre questo libro è anche il suo primo esperimento con il genere sword and planet, quindi si può dire che è stata la prima volta per entrambi.
Esame superato con ottimi voti, devo dire. "Sotto i soli di Gwalthur" è un romanzo che scorre in maniera spedita, con l'azione che la fa da padrona per buona parte del tempo, ma che sa prendersi i suoi spazi per spiegare come funziona il mondo in cui si svolge la vicenda.
Al lettore vengono offerti due punti di vista diametralmente opposti: quello dell'agente Ben Sawyer e quello di Zorya, nativa del pianeta Gwalthur. Se il primo adotta un approccio pragmatico in virtù delle conoscenze storiche e tecnologiche che possiede, la seconda, primitiva e tribale, si approccia a ciò che la circonda in maniera magica e sovrannaturale. Ciononostante entrambi i protagonisti si troveranno a dover fare i conti con ciò in cui credono e a rivalutarlo.
Il romanzo mi è sembrato non mostrare falle. Ogni evento è stato ben spiegato e i colpi di scena sono stati gestiti al meglio. Forse i personaggi non godono di chissà quale spessore, ma non ne faccio una pecca visto il tono scanzonato della vicenda e la loro caratterizzazione risulta essere comunque efficace. -
I libri di Mala Spina sono il mio porto sicuro: quando ho bisogno di avventura, mistero, personaggi ben disegnati (in tutto i sensi, viste le belle illustrazioni) e divertimento assicurato, so che nei suoi libri troverò ciò di cui ho bisogno. "Sotto i Soli di Gwalthur" è stata una conferma, davvero una bella lettura elettrizzante!