Title | : | Dylan Dog n. 409: Mana CeraceRitorno al buio |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | - |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Mass Market Paperback |
Number of Pages | : | 96 |
Publication | : | First published September 30, 2020 |
Dylan Dog n. 409: Mana CeraceRitorno al buio Reviews
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Purtroppo non mi ha convinto per niente, soprattutto la nuova genesi di Mana Cerace. Hanno provato a fare quello che hanno fatto nei primi sei numeri del reboot, buttando in mezzo anche il dottor Hicks, ma il risultato lascia molto a desiderare.
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La storia era partita pure bene e si respiravano davvero le atmosfere alla Nightmare on Elm Street de
Dylan Dog n. 34: Il buio, piccolo indimenticato capolavoro con cui esordirono su queste pagine Chiaverotti e Dall'Agnol.
Purtroppo lo stile dell'artista con il tempo si è evoluto in peggio secondo me e la storia è praticamente un'altra di quelle rimaste nel cassetto, palesemente rimaneggiata per adattarla al nuovo corso della testata (si veda l'assenza totale di Raina e Carpenter e quel "soprintendente" detto da Jenkins a pag. 36 che probabilmente in origine era invece un "ispettore") al punto che si possono individuare perfettamente gli interventi effettuati dal curatore editoriale della testata, tra un Dyd "in missione per conto dell'incubo", il ritorno di un certo personaggio del passato, ed il combattimento finale tra citazioni di Blade Runner (prima vignetta a pag.79) e provocazioni verso i lettori della vecchia guardia (ultima vignetta a pag.78).
Risultato finale molto meno peggio del previsto e finamente Dylan è tornato a dire il caro vecchio Giuda Ballerino... speriamo continui.
Tre stelle stiracchiate. -
Dopo una prima lettura ingorda di tutta la trilogia sono andato a recuperare gli episodi precedenti e ora mi concedo una seconda lettura con più calma.
Subito una nota di merito per la copertina, Cavenago sta facendo veramente un buon lavoro ultimamente. Però non sono sicuro di aver capito chi è il ragazzino, Philip Crane da giovane forse?
Leggendo "Il buio" poco prima mi sono subito reso conto che lo stile di Piero Dall'Agnol ha subito un'evoluzione importante ed apprezzabile, il tratto è diventato più spesso, cupo, utilizza pochissimo i grigi; alcune tavole forse sono meno dettagliate, ma il risultato è ottimo, la storia ha la giusta "luce". Riesce a far sembrare lugubre e terrificante anche Mana Cerace che svolazza con il fumetto come il genio di Aladdin.
La storia nel complesso si fa leggere volentieri anche se un po' lenta. Personalmente non ho apprezzato granché la parte con il professor Hicks e la sua creatura e sono vagamente confuso dai flashback, alcuni lasciano intendere che in questa nuova dimensione narrativa Dylan abbia incontrato Mana Cerace finché era ancora un poliziotto, ed invece altri citano esattamente le vicende degli episodi precedenti. -
Neste revisitar e reiniciar do passado de Dylan Dog que tem sido o mote desde o número 400, Claudio Chiaverotti lança-nos numa aventura em três episódios que revê Mana Cerace, um dos piores adversários do investigador dos pesadelos. Chiaverotti é o criador do retro-futurismo distópico de Morgan Lost, mas não se safa mal nesta história que recupera uma das obsessões de Tiziano Sclavi, o cinema de terror slasher. Mana Cerace, um assassino espectral que vive na escuridão, é claramente decalcado de Freddy Krueger, até no pormenor de ter uma canção de embalar. O que era normal em Sclavi, os seus argumentos para Dylan Dog eram sempre ricos em referências à cultura pop de terror. Chiaverotti revê Cerace à luz do novo Dylan Dog, renovado por Recchioni. Neste primeiro episódio, percebemos a origem do monstro, um serial killer que, após ser preso, é controlado por forças sobrenaturais que o levam ao suicídio. Ao ser invocado por um grupo de pessoas poderosas com gostos macabros, é libertado na Londres do ano 2020. O mal de Mana Cerace não é possível de conter, e em breve a cidade é assolada por uma vaga mortífera.
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Un buon albo che prepara una serie che sembra molto intrigante. Peccato che il numero in sé parta in modo lento e poco convincente, per poi recuperare molto nella seconda parte, mettendo molta carne al fuoco e sviluppandosi molto rapidamente.
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Ho saltato qualche uscita e mi sono perso il ritorno di Groucho.
Ad ogni modo, nonostante lo stampo si avvicini di più ai vecchi Dylan, pare che la serialità stia diventando un'abitudine di cui non so se gioire o preoccuparmi -
Bella la copertina, ma la storia del ritorno di Mana Cerace è debole, poco scorrevole e poco interessante... Peccato.