Title | : | Gli inganni di Pandora. L'origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8807492709 |
ISBN-10 | : | 9788807492709 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 85 |
Publication | : | First published October 3, 2019 |
Gli inganni di Pandora. L'origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica Reviews
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Questo saggio di per sé è molto interessante e spazia dall'ambito mitico a quello giuridico, passando per medicina e filosofia. Davvero un peccato che sia così breve, ci sono molto concetti che sarebbe stato molto interessante approfondire.
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L’unica pecca di questo libro è la brevità, sebbene sia la stessa autrice a dire di voler dare solo un’infarinatura per permettere ai lettori di farsi un’idea, avrei comunque preferito un’opera più lunga, che magari confrontasse brevemente anche la situazione sociale delle donne in altre parti del mondo antico. Detto questo, è un’interessantissima lettura che punta i riflettori sulle origini di una piaga che ancora oggi si combatte quotidianamente
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Recensione presente nel blog
www.ragazzainrosso.wordpress.com
Tradizionalmente associato all’idea di “culla della civiltà”, il mondo greco classico ha lasciato impronte indelebili nella storia dell’umanità. Purtroppo, però, esso non è solo teatro, cultura, democrazia ma anche differenze di genere che si traducono in discriminazioni. In questo breve saggio Eva Cantarella getta le basi su una tematica complessa i cui echi sono evidenti nella nostra società contemporanea.
“Insieme alla democrazia, al teatro, all’arte e a tanti altri lasciti per i quali continuiamo a celebrarli e a essere loro grati, ai greci dobbiamo anche la codificazione di una differenza sessuale di tipo naturalistico le cui conseguenze sulla condizione femminile offrono spunti di riflessione che sarebbe un errore sottovalutare, là dove e quando purtroppo riemergono convenzioni sociali, teorie filosofiche e pratiche giuridiche che ripropongono visioni “esistenzialiste” delle diverse identità personali.”
L’opera affronta la differenza di genere guardandola attraverso tre grandi punti di vista: il mondo mitico, quello medico e quello filosofico.
Nel panorama mitico le donne hanno una valenza fortemente negativa, si pensi a Pandora a causa della quale esisterebbero le calamità sulla terra. Dall’altro lato, però, sembra quasi che gli uomini abbiano paura delle creature femminili e invidierebbero la loro capacità di dare la vita tanto che Zeus più volte si sostituisce alla figura femminile nel generare figli.
Il pensiero logico comprende la medicina e la filosofia. A differenza dei corpi maschili, quelli femminili non si conoscevano internamente, pertanto la differenza di genere si riduceva alla mera differenza relativa agli organi riproduttivi. La natura delle donne era quella di avere figli e qualora questo non fosse accaduto, la causa sarebbe stata da imputarsi unicamente a esse. Quindi per la medicina comprendere la differenza uomo/donna era necessario per trovare le terapie per curare eventuali patologie femminili.
I filosofi, secondo i quali le differenze uomo/donna hanno scopo politico per costituire la società, si focalizzano sul ruolo della donna nella riproduzione e sull’individuare le capacità tipiche del genere femminile. L’autrice si sofferma principalmente sul pensiero di Socrate, Aristotele e Platone.
Un approfondimento è dedicato alla condizione femminile nella società ateniese, nella quale le donne ricoprivano un ruolo pressoché marginale, e all’aspetto giuridico analizzando problematiche quali le separazioni, i divorzi, le violenze sessuali e le discriminazioni patrimoniali.
Lo stile dell’autrice è semplice e fluido, adatto a un pubblico eterogeneo. La brevità del testo e l’immediatezza della prosa rendono la lettura coinvolgente e incuriosiscono il lettore, il quale trova comunque numerosi spunti per poter approfondire le tematiche affrontate.
Un breve saggio ideale per quanti vogliono avvicinarsi al mondo classico conoscendone una delle sue variegate sfaccettature. -
"L'eredità del pensiero dei greci sulla differenza ha svolto nei millenni e in ogni campo un ruolo che ha reso duro e lunghissimo il cammino che ha portato alla liberazione dallo stereotipo del femminile legato alla natura, con tutto quello che questo porta con sè. Che dire? Nessuno è perfetto: neppure i greci (che non per questo, comunque, amiamo di meno)."
Pensare alla civiltà greca spesso ci riporta alla mente tutto quello che di bello e positivo abbiamo ereditato da loro. Pensiamo alla democrazia, alla filosofia, alla scienza, all'arte, al teatro e a molto altro ancora. Difficilmente però ci concentriamo sul fatto che abbiamo ereditato dai Greci anche qualcosa di non così positivo e che ha avuto ripercussioni sulla nostra vita, che ancora ha ripercussioni sulla nostra quotidianità.
Eva Cantarella, in pochissime pagine, ripercorre quella che possiamo definire la nascita della differenza di genere. E' proprio ai Greci, in particolare ad alcuni di essi, che dobbiamo la teorizzazione del concetto secondo il quale le donne sono inferiori agli uomini, sia per forza fisica che per intelletto. Dal momento in cui la differenza di genere è diventata un dato di fatto, sono diventate ovviamente reali anche le discriminazioni subite dalle donne che vanno avanti dal mondo greco fino ad oggi.
L'autrice parte dal mito che nella civiltà ellenica per la prima volta introduce la figura di una donna, il mito di Pandora, e da quel momento in poi riprende le teorie di medici, filosofi e altri personaggi di spicco, come Socrate, Ippocrate, Aristotele e Platone. In particolare ci si sofferma sulle discriminazioni subite dalle donne greche nella società ateniese, ma leggendo ci si rende ben presto conto che i lasciti di questa eredità hanno ancora ripercussioni sulla nostra società, sulla vita delle donne nel 2021.
Per quanto la nostra sia una società molto più moderna e avanzata, in realtà alcune di quelle discriminazioni sono ancora ben radicate all'interno di essa.
Il saggio è davvero breve, quindi gli argomenti presi in esame non possono essere approfonditi come meriterebbero. Si tratta però di un'ottima infarinatura, di un buon punto di partenza da cui prendere spunto. A mio parere è una lettura molto interessante che potrebbe spingere a qualche riflessione più profonda su un tema che, ahimè, è ancora fin troppo attuale. -
Ottimo libro per osservare la civiltà greca da un punto di vista molto diverso da quello al quale siamo abituati
L'autrice fa un excursus molto approfondito sulla condizione femminile nella Grecia Antica, partendo dalla sua rappresentazione nella mitologia, nella filosofia e nella giurisprudenza, mettendo insieme numerose fonti e testimonianze.
Nonostante sia un saggio piuttosto corto è sicuramente denso di informazioni.
Con le continue citazioni e riferimenti inoltre, può essere sicuramente uno strumento per incuriosirsi e magari andare a leggere le opere dei grandi filosofi citati. -
Questo libricino ha una potenza fortissima.
Su ogni capitolo si potrebbe discutere per ore perché essere donna è difficile.
I greci ci hanno donato tanto: la storia, l'arte, il teatro ma le condizione in cui versava la donna erano tragiche e nel tempo si sono ripercosse nella distinzione naturale, nella differenza di genere contro cui dobbiamo quotidianamente lottare.
Lo consiglio di cuore a tutti. -
Un interessante saggio sulle radici culturali della discriminazione di genere nell'antica Grecia, esplorate dal punto di vista filosofico, politico, sociale e mitologico.
Fa riflettere molto il fatto che alcuni aspetti sono, purtroppo, ancora attuali. Per me è stata una lettura illuminante e attuale ed Eva Cantarella è una delle voci più autorevoli nell'ambito della storia antica. -
Niente da obiettare sulla grande professionalità e cultura dell'autrice, ma dal saggio mi aspettavo qualcosa di più.
Sicuramente ho appreso concetti e cose nuove, però mi aspettavo qualcosa di più approfondito . -
Saggio brevissimo. Si legge in un paio d'ore. Scrittrice sicuramente preparatissima, ma personalmente non sono stata coinvolta nella lettura: faticavo un po'; nonostante il tema fosse interessante e raccontato in fretta senza grandi digressioni
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Ho dato quattro stelline perché Eva Cantarella è come sempre bravissima nel suo lavoro, ma ammetto che molti dei concetti che sono esposti in questo libro erano già stati trattati in modo più esteso in altri suoi testi (ad esempio L'amore è un dio).
Molto interessante il parallelo tra le figure di Pandora ed Eva, in cui analizza punti in comune e differenze.
Vale comunque la pena di essere letto (scorre via molto veloce, si legge in un pomeriggio). Elisabetta -
4,5🌟
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Contiene spunti interessanti e molti aneddoti curiosi. Ma l'analisi non pare avere quell'occhio distaccato che il giudizio storico richiederebbe. L'antica Grecia non era certo un bel posto per le donne, ma l'analisi storica richiederebbe più oggettività e distacco, soprattutto su temi delicati come quello della donna nella società.
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Avendo appena letto L’ambiguo malanno, ho ritrovato quel che Cantarella esplorava più a lungo, ma con qualche aggiunta (interessantissima).
Mi ha dato l’idea di essere un’aggiunta al saggio precedente, con un’espansione sulla mitologia e la medicina, prima di toccare i filosofi e il diritto che già sono ben spiegati ne L’ambiguo malanno.
Comunque una lettura interessante! Ma meglio farla dopo l’altro libro. -
Breve, troppo forse considerando l’importanza dell’argomento. Ma da degli spunti di riflessione molto interessanti su come la discriminazione di genere abbia delle radici molto profonde nella cultura occidentale a partire dai Greci.
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Esiodo, ne “Le Ore e i Giorni” narra di come, come per la Bella Addormentata, ciascuno degli déi gli fece un dono. Pandora fu creata nella forgia di Efesto, non aspettatevi i regali di una regina.
Afrodite le donò la grazia, desiderio struggente e “affanni che fiaccano le membra”. Insomma le aveva insegnato ad essere lei, senza donarle la sua divinità.
Sappiate che questo diventerà un gioco al massacro.
Ermes gli donò una mente sfrontata, un’indole ambigua e un cuore pieno di menzogne con una piccola aggiunta di discorsi ingannatori. Oh, non crediate che Ermes ci abbia messo tutto se stesso senza dimenticarsi di metterci un briciolo di immortalità nei suoi doni.
Gli déi stanno giocando. Tutti gli déi giocano. Compreso il vostro.
Tutti gli umani che hanno creato le loro storie giocano ad essere déi. Compresi voi.
Risultato di questa creazione? Pandora, il male da cui nessuno poteva sfuggire.
Avete notato nulla di strano?
Pandora è una donna.
La donna in Grecia era subordinata ad una società patriarcale, anche se con delle eccezioni.
Pensate a Sparta, pensate alle donne come Aspasia, pensate che nella mitologia greca esistono donne come Athena: Vergine. Quando tentarono di stuprarla, ella contrinse l’aggressore a eiaculare sulla sua coscia. Si pulì con un moto di stizza della mano per generare la persona che fondò Atene.
Athena, vergine e madre. Perché i Greci, sotto sotto, lo sapevano che senza le madri neanche Atene avrebbe retto.
Quindi, nel libro della Dott.ssa Cantarella, se sei inferma, in quanto donna, anche le altre donne ti tratteranno in egual maniera degli uomini. Non vorrete mica credere che tutte, ma qualcuna c’è stata ed era rispettata per questo, abbiano sfidato la società dominante. Altrimenti oggi parleremo di fiori e di quanto son carini gli unicorni, non vi sembra? -
In questo saggio breve ma molto interessante, Eva Cantarella, notissima grecista, risponde alla domanda su come a partire dai greci, la differenza tra uomo e donna sia diventata inferiorità della donna rispetto all'uomo. Attraverso una spiegazione filosofica e mitologica, vediamo come si è formato l'inizio di quella discriminazione che ci siamo portate fino a giorni nostri e che ancora è presente. Dalla nascita di Pandora, la prima donna, custode del vaso con tutte le disgrazie e sul fondo, la speranza; dalle voci di Aristotele e di Socrate che riflettono sui ruoli dei due sessi; al diritto sull'adulterio e sull'eredità; e soprattutto, sulla mancanza di una educazione di comunicazione delle donne che finiva per confinarle in un gineceo, non perché ne fossero costrette ma perché non avevano gli strumenti per relazionarsi con il mondo esterno dove quindi erano padroni assoluti gli uomini.
Ovviamente, impossibile comprendere tutto in un libro di meno di 100 pagine, ma è sicuramente una ottima base da cui poi allargare il discorso, scritto in modo da rendere la materia molto interessante -
"La violenza sessuale sulle donne veniva punita solo se commessa ai danni di alcune di esse: quelle (e solo quelle) con le quali si commetteva "adulterio", vale a dire quelle "oneste" che vivevano in un oikos sotto il controllo, la protezione e il potere di un cittadino ateniese.
E le altre? Le altre, anche se violentate, non erano protette dalla legge. Non era dunque il consenso femminile quello che interessava al legislatore ateniese. Era invece il consenso degli uomini, il cui onore veniva offeso e quindi diminuito se una delle donne che si trovavano sotto la loro autorità veniva violentata. Se non offendeva un uomo, la violenza sulle donne non era reato." (p. 71) -
“(...) quella che a me sembra la discriminazione-base, per così dire, la discriminazione di fondo dalla quale tutte le altre discendono: penso, più specificamente, alla totale, assoluta, radicale (e voluta) mancanza di un’educazione, intesa non solo nel senso peraltro amplissimo di formazione culturale, ma anche in quello persino più ampio e più grave di una qualunque educazione alla socialità, eccezion fatta per quella con altre donne, che esse apprendevano e praticavano nello spazio limitato della loro casa, con la inevitabile conseguenza di render loro difficile, per non dire impossibile, uscire dal territorio fisico e mentale della vita familiare.”
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“Insieme alla democrazia, al teatro, all'arte e a tanti altri lasciti peri quali continuiamo a celebrarli e a essere loro grati, ai greci dobbiamo anche la codificazione di una differenza sessuale di tipo naturalistico le cui conseguenze sulla condizione femminile offrono spunti di riflessione che sarebbe un errore sottovalutare, là dove e quando purtroppo riemergono convenzioni sociali, teorie filosofiche e pratiche giuridiche che ripropongono visioni ‘essenzialiste’ delle diverse identità personali. Purtroppo, infatti - e i giorni che viviamo ce ne stanno fornendo un'altra dimostrazione -, la storia non segue sempre e necessariamente le vie del progresso.”
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Un breve saggio che analizza, tramite il pensiero degli antichi filosofi e medici greci, quali siano i ruoli della figura femminile e la conseguente disparità fra i generi.
Molto breve purtroppo ma che delinea i tratti fondamentali della discriminazione sessuale e rende molto semplice purtroppo associarla ai tempi moderni. -
Introduzione molto breve ma interessantissima sul ruolo della donna nell’antica Grecia.
Lo trovo un perfetto punto di partenza per approfondire l’argomento, e penso che Eva Cantarella abbia un’abilità incredibile nel raccontare questi eventi con semplicità ma passione e professionalità.
Un primo libro perfetto che mi aprirà la strada a tantissimi altri suoi saggi, sicuramente! -
Un interessantissimo saggio sulla storia della discriminazione di genere a partire dalla prima donna, ovvero Pandora. Il saggio si muove attraverso due differenti tragitti: quello della teoria e quello della pratica. Nella teoria si ritrovano i concetti mitologici, medici e filosofici. Al contrario, nella linea pratica, l'autrice esamina il sistema legislativo greco.
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Avrei gradito tanti ma tanti approfondimenti su concetti straordinari ma soprattutto disquisizione sul titolo dell'opera a cui, invece, è riservata solo qualche pagina di prologo. Riesce comunque nel suo intento di far venire il voltastomaco, nella crudezza dei fatti e nella severità della storia.
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Ho letto questo saggio come lettura integrativa per l'esame di Storia del diritto moderno e contemporaneo. Molto interessante e ben scritto, ma non sono riuscita ad appassionarmi a causa della sua brevità.
Voto: 6/10 -
3.5
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È un peccato che non sia più approfondito
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Sconcertante.
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Tematica molto interessante ma poco approfondita. Il testo è piuttosto breve (bastano poche ore per terminarlo) e alcune situazioni appena accennate.