The End of the World Might Not Have Taken Place by Patrik Ouředník


The End of the World Might Not Have Taken Place
Title : The End of the World Might Not Have Taken Place
Author :
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ISBN : 1628973390
ISBN-10 : 9781628973396
Language : English
Format Type : Paperback
Number of Pages : 162
Publication : Published February 18, 2020
Awards : Prix Jan Michalski (2019)

The end of the world is the least of the problems facing Gaspard Boisvert, erstwhile advisor to “the stupidest American president in history,” when he discovers that he may share the genes of a certain, infamous Austrian corporal, thanks to a dalliance on the part of his grandmother during the First World War.

Around the hapless Gaspard’s descent into amnesia and anti-social rebellion, an obsessive-compulsive narrator assembles 111 pithy chapters linked by the ultimate theme of all: the coming apocalypse. In this deadpan anti-novel, statistics and historical data are marshaled, and the divagations range over subjects as various as the history of religions, Viagra, vegetarianism and dietary taboos, aerial bombing, the Maltese national anthem, categories of suicide, varieties of stupidity, bathtubs, the critical density of the universe, pork and pigmen, and the etymology of the name Adolf.


The End of the World Might Not Have Taken Place Reviews


  • Aaron Cohen

    Entertaining if brief postmodern romp. Maybe there's something deep going on, but I took it more as an exquisitely crafted plaything (not at all a slur in my view) with some provocative tendencies. Wish there was more like this in the anglophone lit world, we seem terrified to write anything in English that doesn't look conspicuously like a novel.

  • Andrea

    “Più ci sono scrittori, più c'è esasperazione. O sono scadenti: la loro nullità ci affligge; oppure sono bravi: quello che dicono ci opprime” (pagina 95).

    “La fine del mondo sembra non sia arrivata” è un'opera di Ourednik che riprende per tematiche e stile il suo lavoro precedente, “Europeana”. Qui le vicende narrate ruotano intorno alla figura di Gaspard Boisvert, un traduttore francese di mezza età alla ricerca delle proprie origini (egli stesso sospetta di essere discendente di Adolf Hitler), divenuto per una serie di casualità il consigliere del più stupido dei presidenti americani. Ma questo personaggio così particolare e strampalato è in realtà ai margini di una miriade di digressioni, che ancora una volta ci racconteranno di quell'ammasso di fatti, nozioni, pregiudizi, ossessioni, statistiche, inutilità, assurdità, barzellette, stupidaggini ed atrocità che è stato il XX secolo, e che sono stati i primi vent'anni del XXI.

    Analisi politiche, studi sociologici, dibattiti etici, disquisizioni religiose, previsioni apocalittiche di una fine del mondo (o di una fine di un mondo) che probabilmente è già avvenuta all'insaputa di tutti: L'opera di Ourednik raccoglie, volutamente alla rinfusa, un po' di tutto questo, in una sorta di strampalato corso accelerato di storia, impartito a dei bambini, a degli ignoranti, a degli alieni appena sbarcati sul pianeta Terra. E seguendo queste lezioni, non si può fare a meno di godere di tutta la generosa cattiveria, di tutta la sincera scorrettezza che ci vengono dispensate da questo formidabile autore: la civiltà occidentale sembra uscire a pezzi da questa salace narrazione, e con essa tutte le certezze su cui sembra costruita. Anche se deve molto ai maestri dell'umorismo postmoderno (nel testo viene esplicitamente citato Vonnegut, uno scrittore che pare molto gradito a Ourednik, che lo omaggia anche nell'utilizzo di alcune caratteristiche frasi ricorrenti), lo stile di Ourednik è peculiare, unico, impareggiabile: ce ne si accorge facilmente leggendo questi oggetti narrativi non identificati.

    Anche in questo testo, composto da una numerosa serie di capitoli molto brevi, lapidari, folgoranti, riguardanti gli argomenti più disparati e ricchi di frasi ricorrenti ripetute come dei mantra, Ourednik, che si inserisce nella narrazione senza prendere le distanze da quanto viene narrato, mostra tutto il suo divertito (e divertente) cinismo, mascherato a volte da ingenuità, altre da ironiche considerazioni da filosofo della strada. Considerazioni spicce, ma pur sempre perspicaci, lucide, profonde, serie e tremendamente vere, che ancora una volta non possono non far scaturire nel lettore, oltre alle risate amare, la conclusione di un'irrimediabile idiozia insita nella specie umana: perché “non è l'intelligenza a far progredire le nazioni”.

    Continuerò a leggere, per quanto possibile, questo scrittore dalla penna folle, fuori dagli schemi, straordinariamente vivace. Chi ha amato “Europeana” ritroverà le stesse sensazioni anche in “La fine del mondo sembra non sia arrivata”. Per chi ha già conosciuto Ourednik, sarà impossibile resistere a questa ulteriore esperienza di lettura.

  • Maurizio Manco

    "Com'è lugubre la contemporaneità. Se la vita deve mantenere un'illusione di un qualche contenuto, deve essere vissuta nell'atemporalità. Rimanere fuori dal proprio tempo è il dramma gioioso di chi ha un briciolo di buon senso." (pp. 48, 49)

    "Più ci sono scrittori, più c'è esasperazione. O sono scadenti: la loro nullità ci affligge; oppure sono bravi: quello che dicono ci opprime." (p. 95)

  • Megan Wallace

    Oh my I loved this book. Sardonic and insightful. Laugh out loud funny at times, sometimes/often when it shouldn't be.

    An easy way to tell if you'll like it is to read the joke about the two chinese. If you like that, you'll like the book. If not, well... life's a bitch.

  • Ed Erwin

    Quick read and lots of fun. Comparisons with Vonnegut are inevitable, and probably intended. (He talks of the bombing of Dresden, and uses simple expressions like "So it goes." over and over.) Not as great as
    Europeana: A Brief History of the Twentieth Century, but that is a high bar.

    (I cringed at some of the content. Not sure what his real views are so I'll say no more on that.)

  • Analuabc

    Que viagem! De tempos a tempos deparamo-nos com livros assim, tão completos que nem sei bem como os catalogar. Há um pouco de tudo aqui: história, matemática, humor, romance, ensaio...
    Mas são tão marcantes pela positiva que isso nem interessa.

  • Bruno Carriço

    Interessante, bem humorado e crítico, mas algo "descosido", como que à procura de um fio condutor, em parte considerável do livro.

  • Sofia Carvalheiro

    Livro de que sempre andei à procura e não sabia.
    Tradução fantástica.

  • Jakub Kratochvil

    Geniálne a zároveň odporné. Na hrane cynizmu no zároveň príťažlivo konzervatívne. Niekoľkokrát som sa nahlas smial. Výborná kniha do času v ktorom žijeme. To ako vysvetli postmodernú spoločnosť je geniálne, rovnako ako rozprávanie o viere ako o zmrzke. Ouředník sa neserie. (Jasné, že som to nečítal po francúzky, prednedávnom to vyšlo v Torste)

    "Sperma mužů končilo častěji v ústech žen než ve vagíně. Což byl ostatně jeden z důvodů, proč se začalo mluvit o postmoderní společnosti. Přívlastek postmoderní označoval společnost, ze které se vytratila historická racionalita a v níž jistoty zděděné z minulosti pozbyly náhle na zřetelnosti. Za téhle situace - nač vrhat mladé? Společenský vývoj daný dekulturací, ríkali někteří, proces ohlašujíci úpadek, pravý nefalšovaný úpadek, malátný a nezvratný."