Jane Eyre / Les Hauts de Hurle-Vent / Agnes Grey by Charlotte Brontë


Jane Eyre / Les Hauts de Hurle-Vent / Agnes Grey
Title : Jane Eyre / Les Hauts de Hurle-Vent / Agnes Grey
Author :
Rating :
ISBN : 2253132381
ISBN-10 : 9782253132387
Language : French
Format Type : Mass Market Paperback
Number of Pages : 1038
Publication : First published January 1, 1847

Un père taciturne et fantasque, une mère évanescente et rêveuse, tôt disparue, une race imaginative, véhémente et passionnée : tels furent les dons du Destin pour les trois sœurs qui allaient devenir, comme le dit Virginia Woolf, « les femmes les plus attirantes du roman anglais ». Elles étaient également douées pour tous les arts. Elles aspiraient ensemble, dès l'enfance, à donner une forme à leurs songes. Elles vécurent unies jusqu'à la mort, concentrées sur elles-mêmes comme un groupe d'exilés, dans un presbytère de campagne perdu sur la lande du Yorkshire. Si, des trois sœurs Brontë, c'est Emily qui possède au plus haut point l'art de donner la vie aux mots, l'identité de leur triple génie se révèle par cette violence à voix douce qui est le ton même de la tragédie. Comme les Parques ou les Charites, les Brontë sont indissociables. C'est ainsi qu'il faut les découvrir ou les relire. D'où la justification de ce volume.


Jane Eyre / Les Hauts de Hurle-Vent / Agnes Grey Reviews


  • The Books Blender


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    Recensione completa ->
    https://thebooksblender.altervista.or...

  • Laura Noizez_Reads

    Un'edizione meravigliosa per chi ama le sorelle Bronte, ma anche per chi, come me, si approccia per la prima volta alla lettura di tre grandi classici della letteratura.

    Con la prefazione di Virginia Woolf, alcuni accenni alla vita delle tre sorelle, le poesie e le bellissime illustrazioni di copertina del team creativo "Malleus" questa edizione non può mancare in libreria.

  • Amarilli 73

    da
    www.sognipensieriparole.com RECENSIONE A "AGNES GREY" E APPROFONDIMENTO IL ROMANZO OTTOCENTESCO E IL ROMANZE MODERNO DI AMBIENTAZIONE VITTORIANA

    Questo, tra i romanzi delle sorelle è forse il meno conosciuto (io ad esempio non l’avevo mai affrontato a scuola), perciò sono stata più che lieta di colmare anche una mia “lacuna” personale e di conoscere finalmente Agnes Grey.
    Questo volume dei Draghi, peraltro, si presenta perfetto, perché offre un ricco corredo con alcuni saggi critici, una storia dettagliata della vita delle sorelle, una scelta delle famose poesie che le tre scrivevano sui loro quadernetti e di cui erano molto gelose, i tre romanzi principali e alcuni minori.

    Se si guarda alla vita di Anne Brontë, la minore delle sorelle, non si può non rivedere lei stessa in Agnes, nelle sue origini familiari, nella sua esperienza di istitutrice, prima, e di titolare di una piccola scuola privata di campagna. Il finale, certo, è diverso: se la vera Anna muore presto, la sua Agnes va incontro almeno a un futuro (si spera) più radioso. Anche se non è detto, perché il matrimonio all’epoca poteva dire morte al primo parto o a quello successivo.

    Agnes nasce da una coppia povera per amore: la ricca madre è stata diseredata per aver sposato il padre, un pastore. Lo stesso, non pago, investe i pochi risparmi in modo scriteriato, rovinando la famiglia nonché il destino delle donna di cui è responsabile. Agnes decide perciò di darsi da fare, di aiutare ma anche di rendersi indipendente (visto che alla morte del padre sarebbe rimasta sulla strada) e va a servizio come educatrice in due famiglie della borghesia.

    Entrambe le esperienze sono più che sfortunate.
    Se i figli dei Bloomfield, oltre a essere viziati, sono anche selvaggi e aggressivi (con piena tolleranza degli altrettanto rozzi e dispotici genitori), quelle dei Murray, più ricchi, sono due fanciulle superbe e ingannevoli, che finiscono per isolare Agnes, in balia dei parenti e della servitù, una zitella senza diritti e senza alcuna considerazione sociale. Agnes ritorna a casa, un po’ sconfitta e un po’ maturata, ha in mente di aprire una scuola tutta sua e si profila una svolta matrimoniale.

    Al di là della vicenda, ciò che ne è emerge è un resoconto lucido e oggettivo dell’esistenza di una ragazza nella provincia inglese, in epoca vittoriana: senza possibilità di accedere a una vera istruzione, alla mercé dei parenti maschi, senza diritti ereditari, assunte in case borghesi senza protezione e assistenza, costrette ad obbedire e a sottomettersi per non essere licenziate in tronco.

    Una vita orribile, diciamolo, unito all’impossibilità di mettere qualcosa da parte, per avere una rendita per la vecchiaia. E se una si sposava, diciamolo ancora, non andava meglio: di nuovo in balia del marito e dei suoi parenti, con neppure la possibilità di amministrare la propria rendita.
    L'autonomia economica era davvero il Sogno, altro che il matrimonio d’amore!

    ****

    IL ROMANCE OTTOCENTESCO A CONFRONTO: LE SORELLE E GLI AUTORI MODERNI

    Mi ricollego a quanto detto sopra per esprimere alcune riflessioni sulla differenza tra la realtà che emerge da questo romanzo, scritto realmente in epoca vittoriana, e i romanzi ambientati nella medesima epoca ma scritti da autrici successive, seppure liberamente ispirati a quelli che sono stati i romanzi della Austen o delle sorelle Brontë.

    Non neghiamolo: chi si approccia al romance storico, oltre ad avere un occhio (si spera) per il contesto storico, per la moda e il galateo dell’epoca, non può non avere la mente piena anche delle eroine di Orgoglio e pregiudizio o di Jane Eyre o di Emma: quanti romanzi non sono stati scritti proprio incentrandoli sulla figura della governante, l’istitutrice-educatrice, la donna factotum chiamata ad assumere la gestione della casa e dei figli, perché per tale attività la “Lady” non aveva tempo (o voglia) e veniva ritenuto addirittura disdicevole occuparsi troppo dei bambini e instaurare un rapporto filiale improntato alla complicità e all’affetto, piuttosto che non all’autorità e al rispetto?

    Alla fine, Agnes Grey ricalca molte trame simili nella struttura: la ragazza povera e sfortunata, ma retta e capace, che viene mandata allo sbaraglio in case di ceto superiore, che patisce e però trova comunque un lieto fine. E allora cosa c’è di diverso?

    1) Direi, prima di tutto, che manca l’addolcimento della storia.

    Nei romanzi storici “rosa” (e utilizzo il termine per praticità, non per spregio – chi mi conosce sa che adoro il genere…) la protagonista, pur partendo da una situazione difficoltosa, la scia ben presto: che ci sia un deus ex-machina, l’eredità di una zia, l’incontro sulla vettura pubblica, un incidente lungo la strada o il nobile in visita esattamente nel momento in cui lei è alle prese con una sfuriata dei padroni, è costante la presenza di un elemento salvifico; l’esperienza come istitutrice è sempre e comunque temporanea, una parentesi verso l’acquisizione di un titolo, un matrimonio di fuga, un cambio di destino.

    Sapete menzionarmi un romanzo in cui lei parte povera e lo rimane, si mantiene come istitutrice e lo rimane sino alla vecchiaia?
    Neanche Anne Brontë osa tanto, per carità, però non le rifila comunque un cambio del destino così repentino, facendo sposare Agnes a un baronetto. Se tutto va bene, Agnes sarà la moglie di un pastore, destinata a spazzare i pavimenti della casa parrocchiale, ad aiutarlo nella gestione e ad allevare marmocchi. Esattamente uno spreco, per una ragazza che comunque si era impegnata per crearsi una “cultura” e una posizione lavorativa diversa…
    In questo senso, Agnes Grey non è “rosa”, è realistico, senza che grandi paracadute sul finale.

    2) In secondo luogo, la stessa eroina è differente dalle protagoniste dei romanzi d’ambientazione vittoriana ma di produzione contemporanea.

    Se le eroine “moderne” lottano, hanno invettiva, si ribellano alle tirannie sociali dell’epoca, rivendicando diritti di cui sono consapevoli, Agnes non ha vissuto il femminismo, non ha neppure il diritto di voto, è una suddita di serie B, una femmina senza dote e senza protezione, che vive rassegnata al proprio destino.

    Quando il padre perde tutto, esprime dolore e dice che forse sarebbe stato meglio se la padre avesse potuto amministrare le fortune familiari, ma non si permette di biasimare il padre. Quando i padroni non le danno le ferie o le servono carne fredda (e immangiabile), non è che la sua opposizione nasca dal fatto che lei sa di aver “diritto” ad altro, ma semplicemente dal patire un’ingiustizia e l’indifferenza verso il prossimo di fondamento evangelico.

    3) E il “lavoro” ha una valenza davvero opposta rispetto ai romanzi “moderni”.

    Non soltanto un passaporto verso il riscatto sociale, verso la possibilità di incontri e conoscenze, di matrimoni nobiliari, della conquista di Londra e del ton, ecc., ma anche o semplicemente riuscire a spedire un soldo a casa, pagarsi le medicine se arriva la febbre (tutti i Brontë morirono consunti di tisi), provvedere ai genitori anziani e poi a se stessa, per arrivare ai 40-50 anni (nessuno dei Brontë ci arrivò) senza finire in un ospizio dei poveri o arrestata come mendicante.

    4) Un’aspettativa di vita ben più magra e mesta, che rendono ancora più evidente il quarto motivo di differenza.

    Agnes Grey si propone di raccontare un’esperienza esistenziale, di descrivere - denunciandola – l’ottusità arrogante e l’ignoranza della nascente borghesia, la fragilità della condizione femminile in un’assoluta indifferenza di percezione in quel tempo.
    Non è un romanzo d’amore su cui sospirare e l’Inghilterra che viene raccontata non era un paese per donne (e non lo sarebbe stata, come l’intera Europa, ancora per molto).
    Weston non è un principe, ma il male minore per non morire sola e di fame.

  • Rosalinda

    tre capolavori in un’unica raccolta per celebrare le tre sorelle più famose della letteratura inglese ottocentesca.

    edizione curatissima in ogni dettaglio è sicuramente che va ad occupare e meritare un posto d’onore in libreria.

    per chi vuole la comodità di avere l’opera più importante di ciascuna delle sorelle Brontë in un unico volume, per chi vuole leggere un’opera loro per farsi una cultura personale a riguardo e saperne di più.

    ricchi anche gli approfondimenti inclusi sulla vita delle sorelle di cui va a comporsi questo bellissimo volume!

  • Il confine dei libri

    Per leggere la recensione e l'approfondimento di Cime Tempestose:
    https://ilconfinedeilibri.blogspot.co...

  • Paige

    Since I had to buy this version of the book for class and it had all three novels packed in together I'm just going to give a short and sweet review for each.

    Jane Eyre - Jane is everything! On my second reading I realized that Mr. Rochester isn't really that romantic, he shows signs of manipulation and his subterfuge with Bertha is the biggest red flag in all of literature. The weirdest part is that I still felt very drawn to Mr. Rochester and still considered him a dream boat and I was warring with my feelings and my brain. The big reveal of Bertha still had my heart beating out of my chest even though I had read the book before and have seen countless versions. Just A++++ always for Jane Eyre.

    Wuthering Heights - Also known as time to be depressed. If you ever have doubts about humanity and feel you are a pessimist then this is a book for you. I'm not a fan of Heathcliff, everyone's like oh look at all the things he's gone through you can't blame him. There's a choice you can make in this world to either see the wrong that's been done to you and vow to never do that to others or you can be Heathcliff and try and ruin everyone's life. This is a spooky book, but it's ultimately soul crushing when it comes to humanity and just how terrible everyone is to each other.

    Agnes Grey- I wrote a separate review for this because this was the only book in the collection I was reading for the first time and I had a lot of feelings about it. I'm so on board with Agnes, I think that Anne Bronte might be my favorite Bronte now (don't tell Charlotte). In this book you get to analyze the weird role of governesses as more then household staff, but less then family. Also we get to see a bunch of horrible children. And it also brings up the importance of animal studies! How a person treats animals is a gateway into that person's psyche and how they treat others and view their place in the world. Great stuff! You get down with your bad self Agnes Grey! Also Mr. Weston yes please!

  • Ilaria Scopelliti

    Ho letto questo libro in occasione del Blog Tour organizzato in collaborazione con Mondadori.
    Conoscevo già Jane Eyre e Cime Tempestose (quest’ultimo recensito sul mio blog), mentre per me è stato una novità Agnes Grey, così come le varie poesie riportate per ognuna delle tre sorelle.
    Ho avuto modo di scoprire delle penne sensibili, intense, intime, ribelli, forti.
    Cime Tempestose rimane sempre uno dei miei classici preferiti: Emily Brontë ha saputo cogliere le ipocrisie della società in cui visse e romanzarle. A differenza di molti altri lettori, io ho apprezzato tantissimo i personaggi principali e ho empatizzato molto con ciascuno di essi.
    Anche Charlotte e Anne non sono da meno con i loro scritti: definirli capolavori mi sembra più che giusto.
    Ho amato leggere questo volume, che racchiude anche una introduzione scritta da Virginia Woolf e una cronologia biografica e bibliografica delle tre sorelle. Virginia ci trasmette le descrizione delle ambientazioni in cui le sorelle crebbero e che trasmisero poi nei loro scritti.
    Assolutamente un volume ben curato, interessante, esteticamente molto bello. È infatti arricchito di illustrazioni e contenuti visivamente meravigliosi.
    Lo consiglio a chiunque voglia recuperare i classici di queste meravigliose donne, ma anche a chi già ne è grande fan e vuole un pezzo da collezione nella propria libreria.

  • Sw33t_heart89

    Ho letto cime tempestose in questo libro.
    Il mio voto è 3.5 ⭐️
    Ho odiato tutti i personaggi, tranne la domestica Nelly 😒per un periodo ho lasciato il libro per poi riprenderlo e finirlo .

  • La testa fra i libri

    Le lettrici dei romanzi regency, scritti da autori di quel periodo, si dividono in due fazioni: da una parte quelle che adorano lo stile educato e sognante di Jane Austen e dall’altra quelle che preferiscono lo stile cupo e dark delle sorelle Bronte. Solo una cosa è certa: bisogna averne letto almeno uno di entrambi gli stili.
    Scritto in prima persona, Jane Eyre ripercorre le tre fasi salienti della sua vita. L’inizio del libro è concentrato sulla sua permanenza a casa della zia che la mal sopporta, ma che è costretta a tenerla con sé per via di una promessa fatta al marito in punto di morte. Il suo forte carattere risalta davanti alle vessazioni dei cugini e viene maggiormente indurito quando viene trasferita alla scuola di carità, dove il rettore la tratterà inflessibilmente sottoponendola a duri lavori grazie alle cattive raccomandazioni fatte dalla zia.
    Jane appare mansueta, si applica negli studi e non stringe amicizie sopratutto dopo la morte della sua migliore amica di tubercolosi. Diventata grande, decide di rimanere nello stesso istituto come insegnante, guadagnandosi il rispetto a dei colleghi e l’affetto delle sue allieve. Sviluppa ulteriormente il senso di indipendenza e, cosa rara per quei tempi, di donna libera. La decisione di andare a lavorare come istitutrice presso Thornifield Hall, le farà scoprire il senso materno e vivere dell’amore per Mr Rochester. Essendo una donna di fede e rigidità morale, davanti all’ennesimo evento drammatico, compirà delle scelte che le eviteranno di perdere il sentiero ma che la porteranno vicina alla morte.
    Mr Rochester è silenzioso, austero, ruvido, distaccato, ma premuroso nei confronti della figlia Adele. Osserva Jane, ne ammira l’intelligenza e l’intraprendenza e se ne innamora fino a chiederle la mano. È angosciato per un segreto che non riesce a rivelare a Jane ma che, il giorno delle loro nozze, viene usato per interrompere la cerimonia.
    L’amore, il senso del dovere e la pietà sono sentimenti che porteranno a un finale (conosciuto) ma anche scontato per un libro scritto con uno stile antico e che porta il lettore dentro a delle dinamiche d’altri tempi. Le emozioni a tratti sembrano viscerali e travolgenti, mentre in altri asettici e glaciali e riescono a colpire per la varietà e completezza che l’autrice riesce ad esprimere attraverso la scrittura.
    L’atmosfera cupa e grigia non si dissolve mai, ma rende più interessante l’ambientazione, i personaggi e il susseguirsi degli eventi. Tortuoso e abbastanza costruito su eventi avversi e negativi che vengono spezzati da rari momenti dove il lettore riesce a godere di un’amore puro e intenso.
    Leggere Jane Eyre non è stata una passeggiata, poiché la vita della protagonista è un susseguirsi di ingiustizie e avversità uniche. Di certo mi ha colpita la sua tenacia e pacatezza nell’affrontare la vita e nell’aspettare l’amore che merita però, in alcuni tratti, è apparsa come una martire, e questo atteggiamento si scontrava con la sua forza interiore. Certamente è uno di quei libri che consiglio di leggere almeno una volta nella vita per ammirarne lo stile, conoscere gli usi e costumi d’epoca e stimare la tenacia della sua protagonista.

  • Nadia

    È ormai da qualche anno che il capolavoro di Charlotte Brontë "Jane Eyre" si trova in cima alla classifica dei miei libri preferiti, perciò non potevo farmi sfuggire la possibilità di leggere in anteprima il "draghetto" delle Brontë. Questa volta gli ideatori degli Oscar Vault si sono proprio superati, pensavo che dopo il drago di "Piccole donne" fosse impossibile fare di meglio e invece mi sono dovuta ricredere. Questa bellissima edizione raccoglie i capolavori di Anne, Emily e Charlotte Brontë, tre sorelle dai caratteri differenti, ma unite dalla stessa passione per la scrittura. Ho apprezzato la scelta di inserire in apertura del volume uno dei primi saggi di Virginia Woolf, che molto bene descrive lo stile di queste tre scrittrici. Mi ha sorpreso e sono rimasta folgorata (in modo positivo si intende) dalla presenza, prima di ognuno dei tre romanzi, di alcune poesie delle autrici. Se non sapete chi sono le sorelle Brontë e volete conoscerle, vi assicuro che non vi pentirete nello scegliere questa edizione. Non aspettatevi storie d'amore in stile Harmony, non è di certo ciò che troverete. Agnes Grey, Cime Tempestose, Jane Eyre racchiudono personaggi tenaci, incompresi, combattivi, misteriosi, ma capaci a loro modo di amare. Non credo vi possiate pentire di affrontare una simile lettura, non fatevi intimorire dalle "cime tempestose" sono romanzi che meritano di essere letti!

  • ~Akweley♡Mazarae♥~★☆★oblivion★☆★~I CAN'T BREATHE~

    Wuthering Heights

    Out of the three books, this took me the longest to read, and was the one I liked the least. It was very violent, and the way they interacted with each other kind of put me off. Heathcliff is so vengeful, I have no idea what Catherine saw in him.

    Jane Eyre

    I could not put this down, I loved it so much. I had read an abridged version, and a modern version,
    Jane, which was really good, and made me want to read the actual book. I liked Mr. Rochester, though he did seem a bit crazy, like the time he pretended to be a gypsy.

    Agnes Grey

    This one kept my interest, maybe not as much as Jane Eyre, but certainly more so than Wuthering Heights. How spoiled the kids were, and how they treated her was awful, and made me pity her somewhat, though she really is a strong woman. This wasn't so much a love story as a story about perseverance. No real romance came in until the last 2 or 3 chapters.



    It took me 2 and a half months to read all three novels. It'll be some time before I pick up a classic again xD

  • Valee Free

    Agnes Grey -> 4
    Wuthering Heights -> 3,5
    Jane Eyre -> 5

  • Luca

    The book belongs to the TRIS series edited by Newton & Compton Editori and, as its name suggests, it includes three works (novels, essays, poems, etc.) by the same author, or authors belonging to the same family, as in this instance. This is the number 8 of the collection and it involves the three novels published by the Brontë sisters in 1847. Just few words about the book as an aesthetic object. It is a paperback edition, with spine and back cover in black, intended for mass market and printed in the late 1990s on Ensobulky paper. I frankly admit that the cover is quite debatable; it is divided vertically in two sections: on the left we have an image, depicting four women’s faces, repeated three times and on the right a geometric pattern (a kind of grainy confetti-snowflakes) in blue tones that make some writings unreadable. With almost 700 pages, I find really difficult to handle a book so thick, especially during the bed-reading: not so much because of the weight (about 500 grams) but because you are forced to “stretch” the pages with the risk of ruining the spine and the binding (like in my case, unfortunately). Anyway, it is an excellent starting point in order to know and take confidence with the Brontë sisters’works; and the price, for three unmissable works of English Literature, was unbeatable (6900 lire, about 3,60€). Newton & Compton is a guarantee in this respect.

    I have read the novels in this order: Jane Eyre, Agnes Grey and Cime tempestose (Wuthering Heights) and my reviews/impressions will follow the same order. Please, keep in mind that it is the Italian version of these works so, many details have been lost in translation like the strong Yorkshire accent of Joseph in Wuthering Heights.
    I chose the 600 word limit as a challenge (estimated reading time: circa 5 minutes).

    Jane Eyre by Charlotte Brontë. Let’s put the love story between Jane and Mr. Rochester aside for a moment. Despite the happy ending and the triumph of good feelings, once the book is closed it is still enduring an uncomfortable feeling, something like an indefinable bitter-sweet aftertaste – not easy to describe –, for all the serious difficulties and free nastiness experienced by Jane during her growth. Something that doesn’t allow you to be completely peaceful. I especially refer to the famine and the cold suffered by Jane and her classmates during the hard years at the Lowood School. The images of burnt porridge – “as bad as rotten potatoes” –, of the public humiliation imposed to Jane by the hypocritical Mr. Broklehurst for inadvertently breaking a blackboard, of the exhausting Sunday walks in the snow to go and come back from the Church, of desperate episodes of bullying for a piece of bread, are vivid in my mind, like an unacceptable open wound. Not forgetting the “red-room” punishment by the cruel Mrs. Reed.
    As expected by previous words, things will change and will get better for Jane: always faithful to herself, persistent in her studies and activities, loyal to her inner voice, she will first become a well-respected teacher at the same school and then a governess thanks to her own personal initiative. Once at Thornfield Hall she will meet Mr. Rochester, the owner of the mansion. This is just the beginning of a rollercoaster of emotions, doubts, misunderstandings, delusions and twists. Dialogues between Jane and Mr. Rochester are intriguing and engaging, a kind of lovely and pretty hide-and-seek, with peaks of tension and sweet descents. Although there is a “living” and secret obstacle (hidden in the attic room) towards the realization of their love, Jane never reacts irrationally, never lets herself go to a total despair (see Catherine Earnshaw in Wuthering Heights), and, following staunchly her principles and ideals, she will take a courageous decision that will move her away from her love.
    It is important to highlight some aspects about Rochester: despite his secret, there is no sign of malice in his behaviour, no intention of wounding Jane. He perfectly embodies the “Byronic hero”: man of the world, histrionic, tormented and torturous, awkwardly moody, captivating but not beautiful, never rude or arrogant towards Jane or the servants. Especially this last feature separates Rochester from his upper-class friends.
    At the end of the book, you have the sensation of have fought (and won) side by side with Jane till the last page, but like every battle there are wounds to treat – both physical and interior – and material damages to account (Thornfield Hall destroyed). It looks like there is a price too high to pay for this pure love. This is the feeling I was talking about at the beginning: a gloomy happy end that induces to reflect deeply to everything happened in the story. So, my memory goes one again to the first chapters of books where starvation, bitter cold and any kind of deprivation were protagonists: a clear reflection of Charlotte’s experience at the Clergy Daughter's School at Cowan Bridge, in Lancashire, where two of her sisters died of tuberculosis. Not by chance, the story is told in first person, and the dialogue between Jane/Charlotte and the reader is constant.

    Agnes Grey by Anne Brontë. If I should describe this book with an adjective I would say: “flat”. But it is rationally and lucidly flat. As the title suggests, the main protagonist is Agnes, the youngest daughter of the Greys. Despite the economic difficulties of her family, the great disappointment resulting from her first work experience as governess at the Bloomfields, the frustration for an unrequited love, there is no space for inconsolable and uncontrollable despair (see Catherine Earnshaw in Wuthering Heights). Agnes emerges from this background like a giant with her sense of duty, resolution and clarity of mind. She clearly understand the situation, rolls up her sleeves, and takes the decision to be independent, not in a selfish way, but in order to help her family. Everything is organized and put into practice with admirable dedication and judgement. She values her abilities, consults her mother, reads with her job announcements on local newspapers and reacts appropriately. I admired the pages where she describes accurately how each family member saves money, avoids waste and reuses what they already have: always with dignity and self-respect. This is in great contrast to what happens in the upper-class families where Agnes serves. Among the three novels, it is the most “chaste”. The whole love story is solved with a simple “yes” by Agnes to Weston’s marriage proposal. No space in the last pages for tears, interior monologues, mushy moments. The same Agnes, in many occasions, says that she could say more but she keeps her feelings for herself and she merely narrates the facts with the hope of being useful for people in the same situation. A special mention goes to Alice and Mary Grey, Agnes’ mother and sister. Both strong, stubborn and enterprising in the struggles: young seeds of delicate, elegant and not-screamed feminism. In reverse, Richard Grey, the breadwinner, is a character in “chiaroscuro”: he will never recover from the economic failure and will spend his days in sadness and melancholy, but his wife will always be sympathetic and patient, and will never condemn him for his passive conduct against adversity. Further, the novel instills an important message: the love, but mostly the deep respect for every living being. As governess in rich or enriched families, Agnes will see her young pupils deliberately torturing birds and dogs with cruelty and will be disgusted by their behaviour. Her owners, both young and adult, think that animals are simply a their possession, just like a chair, a carpet or a paint. The road is still long to awaken consciences, but the example of Agnes (Anne) opens the way towards an increased awareness.

    Cime tempestose (Wuthering Heights) by Emily Brontë. A great story of violent and morbid passions, adorned with dreamlike, supernatural and macabre elements. I would not define “love” the relationships between the characters, maybe “sick love”, to be generous. The plot is complex, covers a great span of time (about 30 years) and involves several personalities, united by a constant: anyone who seems vaguely a decent human being, the page after acts like an aggressive, irritating and spoiled child. So, it is difficult empathize with a specific character. I candidly admit: I like and find really exciting and attractive bad guys and villains, as long as they remain on the paper, obviously. But I think that we are over any kind of conceivable limit in this case. Just a little digression. I literally loved Mr. Hide and Irving, the Invisible Man; they are two symbolic examples of the late Victorian evil man: both Londoners, both men of Science, both inspired by good intentions at the beginning of their experiments. Indeed they are moved by scientific reasons and personal ambitions, using then their results for wicked purposes. But in some way they appears goofy and weirdo. Mr. Hide spends his last hours closed in his study trying to find a solution to his situation, going back and forth in the room till the desperation. Irving wants his books full of formulas and chemical reaction back in order to become again “normal”. Yes, he wants to institute the Reign of Terror throughout the world, but it is just a desperate attempt of a desperate man with no escape. Here we run into Heatcliff: “a little Lascar, or an American or Spanish castaway”, found along the streets of Liverpool by Mr. Earnshaw during a business journey and brought to his residence in Yorkshire, Wuthering Heights. It is just the beginning of an escalation of brutality. Reserved, severe, taciturn, with a very closed character, violent but not impulsive: these are the first impressions of Heatcliff’s nature. Not accepted by Mr. Earnshaw’s children, especially Hindley, for his appearance, behaviour and roughness, he plans in his long silences his own revenge for every endured wrong and for the denied “love” by Catherine, Hindley’s sister. Schemer, plotter, in the Heatcliff’s Manual there is not the instruction “The force used must be proportional to the wrong endured”; it’s Wickedness for the Wickedness’ sake. At first I found right that he searched a revenge against his tormentors, but I have been guilty of naivety: I thought he found a solution through an interior change, becoming an educated gentleman and demonstrating that everyone can change with perseverance and hard work. But we are not in a Dickens’ work. The revenge of Heatcliff must be total: psychological and physical, annihilating anyone in his way. I want to clarify that Heatcliff is just the “top-player” of this special local fauna: other characters are not far behind. Wuthering Heights is like a haunted house: everyone and everything that enters in that space ends up being downgraded and degraded. Even the objects appear debased under dust and negligence. It is like a huge sewer, a black hole, a magnet that collects every kind of negative attribute. I could dare to say that the story ends because of exhaustion of characters. Seriously, Heatcliff’s story runs out with no tangible sign of regret: he is just in a bitter and worn out mood, and his death is a deliberate choice in order to find his own peace close to his “loved” Catherine.

  • Shauna

    Delightful, quick read. Agnes grew up with her father as a clergyman of the north of England and a mother who walked away from the wealth of a family to marry. After Agnes’ father lost their savings in a business adventure, Agnes is employed as a governess. The story relates her experience while being a governess for the Bloomfields' and then the Murray family.

    This story is written first person, journal style. So it is full of musings, deliberations and dreams.

    A few of my favorite passages:
    “I have given myself up to the luxury of an unrestricted burst of weeping. But this was a weakness I did not often indulge: my employments were too numerous, my leisure moments were too precious, to admit of much time being given to fruitless lamentations.”

    “When we hear a little good and no harm of a person, it is easy and pleasant to imagine more”

    “We have had trials, and we know that we must have them again; but we bear them well together, and endeavor to fortify ourselves and each other against the final separation-that greatest of all afflictions to the survivor; but, if we keep in mind the glorious heaven beyond, where both may meet again, and sin and sorrow are unkown, surely that too may be borne; and meantime, we endeavor to live to the glory of Him who has scattered so many blessings in our path.”

    "Our modest income is amply sufficient for our requirements; and by practicing the economy we learnt in harder times, and never attempting to imitate our richer neighbors, we manage not only to enjoy comfort and contentment ourselves, but to have every year something to lay by for our children, and something to give to those who need it.”

  • Gabriella

    una storia d'amore romantica, avvincente e drammatica allo stesso tempo. oltre il tempo, lo spazio e la vita reale stessa.

  • Sere Soldarini

    Delle tre sorelle io amo Emily perché con cime Tempestose mi riempie sempre il cuore , in sè tutti i romanzi delle tre sorelle sono straordinari.

  • Mila Caron

    “The clock strikes off the hollow half-hours of all the life that is left to you, one by one.”

    Jane Eyre for some reason is just not for me, this is my third time reading it and I can officially say I can't go along with it. I think Mr. Rochester is just manipulative to extremes and Jane is so naive is actually painful to read thru it, I know back at that time things were completely different than now but like just no. Wuthering Heights though is brilliant, no one tries to be anything other than what they truly are, personalities are dark and twisted and it shows throughout the book, and I love that. The scenarios that are described are just beautiful and there's mistery. The characters are awful, I'll give you that, but it's not a book about comedy, so you have to know you won't find sunshine and rainbows inside those pages, but Emily writes about how bad people can be or how awful things can turn out and people can be just as bad in the real world. I like that she was honest about it. And Agnes Grey, well, for me it was just a bore, start to finish, Agnes is too plain, the story just go on and on and on about the same thing, nothing much happens, at all. Yes we get to learn more about the governess role like never before, the children are awful, the parents even more, but Agnes doesn't have one ounce of attitude, nothing, she just stays there, for a character that should be the main one, that says a lot. Anyways, it was a good read of the classics.

  • Twinsta_book

    Ciao lettori!

    Oggi facciamo un salto nel mondo dei classici, perchè si, non leggo solo fantasy e sottogeneri, anzi!
    Credo che le storie di un tempo siano importantissime per ispirare quelle nuove perchè, volente o nolente, dal passato c'è sempre una lezione da imparare.

    Dunque parleremo delle mie care Sorelle Brontë di cui Mondadori ha creato una bellissima raccolta che comprende: Agnes Grey di Anne Brontë, Cime Tempestose di Emily Brontë e Jane Eyre di Charlotte Brontë, con una breve introduzione di Virginia Woolf, che sarà disponibile a partire dal 25 di Agosto, in una delle loro magnifiche edizioni della collana Oscar Draghi.

    Ne approfitto per ringraziare Milena di Timeless Hopeful Reader per aver organizzato questo bellissimo evento, e come al solito la Mondadori, per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro in una veste davvero stupenda.

    Ma ora passiamo a noi! Fra tutti e tre i romanzi presenti in questo tomo, ho scelto di parlarvi di Agnes Grey di Anne Brontë, perchè è l'unico dei tre che non avevo ancora letto, ed ero curiosa di scoprire come mai questo volume, non abbia avuto il successo che hanno avuto invece quelli delle altre due sorelle. Partiamo subito dalla trama in modo tale che possiate farvi un'idea di ciò che andrò ad analizzare più avanti:

    Protagonista della vicenda, è Agnes, una giovane ragazza di sani principi che lascia la famiglia caduta in disgrazia per aiutarla economicamente, dando così prova delle proprie capacità di istitutrice presso due famiglie ricche, con figli viziati. La sua figura si rivela essere, in maniera atipica per l'epoca in cui si muove, moderna e riflessiva. Con una prosa elegante e scorrevole, la scrittrice mette a confronto gli usi e i costumi della nobiltà dell'epoca vittoriana, priva di scrupoli e valori, con i principi morali di una giovane credente.



    Le sorelle Brontë illustrate da Elisabetta Stoinich
    Già a partire dalla trama è possibile intuire uno dei motivi del mancato successo di questo romanzo, in quanto, essendo anche Agnes un'istitutrice, scatta il paragone facile con la figura di Jane Eyre, anche se i due scritti hanno davvero ben poco in comune. L'ambientazione creata da Charlotte è certamente più gotica rispetto invece a quella di Anne molto bucolica, che punta a contenuti moraleggianti che portano il suo libro sulla scia del romanzo di formazione.
    Inoltre è palese anche la differenza di stile che intercorre tra le due, quello di Charlotte è più complesso e maturo, mentre invece quello di Anne è molto più semplice e lineare.

    Un altro dei motivi che sicuramente le ha precluso il successo, è stato certamente il fatto che Agnes Grey è stato stampato lo stesso anno in cui è uscito anche Cime Tempestose, il cui enorme successo è arrivato roboante fino ai nostri giorni.

    Anche i personaggi costruiti da Anne, non funzionano bene tanto quanto quelli delle sorelle: Jane e Catherine sono donne che incarnano l'evoluzione femminile nei primi dell'800 la prima vuole essere autonoma ed indipendente dalla figura maschile, la seconda lotta per mantenere la sua libertà di scelta ed il suo carattere selvaggio e ribelle, Agnes invece è una donna mite e silenziosa, dedita alla sua mansione di istitutrice nella quale non riesce tanto bene quanto vorrebbe, anche a causa del fatto che i Signori presso i quali presta servizio, le tarpano continuamente le ali, non consentendole di educare nel modo giusto i bambini, scapestrati, che le vengono affidati. Soccombe molto facilmente alle angherie sia dei suoi allievi che dei suoi padroni, senza mai controbattere o alzare il capo, ricorrendo solo alla sua incrollabile fede come espediente per cercare di correggere gli atteggiamenti indisciplinati delle persone che la circondano. Questo lo rende sicuramente un romanzo critico di quella che era l'alta società di quei tempi, che andava sempre di più allontanandosi dalla chiesa e dai buoni precetti, cedendo a facili costumi e civetterie varie che allontanavano dalla retta via.

    Si ritrovano, infatti, tantissimi riferimenti alle sacre scritture ed ai vangeli, oltre che dei veri e propri consigli per affrontare la vita secondo la parola di Dio, che l'autrice conosceva bene essendo lei figlia di un esponente ecclesiastico. Pertanto è facile immaginare che il suo libro volesse si criticare determinati atteggiamenti, ma anche porvi rimedio grazie a tutti i buoni precetti di cui lo ha infarcito.

    A tal proposito, il romanzo di Anne può essere anche inteso come uno dei primi trattati pedagogici dell'epoca, per più di metà del libro infatti, si dedica a spiegare come ha cercato di affrontare il suo compito di istitutrice, comparando le soluzioni che secondo lei erano le più giuste da applicare per una corretta educazione, con quelle che i genitori dei suoi alunni le imponevano di utilizzare. Infatti lei era costretta a compiacere i suoi studenti e a persuaderli sempre con maniere gentili, le era proibito alzare la voce o usare modi bruschi, non poteva obbligarli a fare qualcosa, o a tenerli chiusi in una stanza, pertanto il suo compito era davvero arduo, in quanto non le restavano molti espedienti per poter garantire ai suoi studenti una buona educazione, Tutto questo non vi è familiare?

    Fa quasi sorridere il fatto che a quasi 200 anni di distanza, si sia ritornati ad un modello educativo che già Anne Brontë all'epoca riteneva poco produttivo, spesso si sente di insegnanti allo strenuo delle forze, perchè costretti a lottare con dei genitori che non consentono che il proprio figlio venga rimproverato, o addirittura costretto a trascorrere tempo sui libri anche in orari extra scolastici.
    Situazione quanto mai attuale non credete?

    Infine è possibile trovare elementi autobiografici all'interno del libro in quanto la storia di Agnes Grey è davvero molto affine con quella di Anne, entrambe sono infatti figlie di reverendi, entrambe hanno intrapreso la carriera di educatrici, e nutrono un profondo amore per la famiglia per per Dio, entrambe poste al nord della bussola del loro cuore.
    Probabilmente la storia di Agnes Grey si tratta di una rappresentazione romantica della vita che Anne non ha potuto avere, anche a causa della sua tragica morte prematura.

    In conclusione posso dire che è un romanzo piacevole e molto scorrevole, che vi aiuterà a calarvi nella brughiera Britannica ed assaporare un pò dei tempi perduti, sensa dover investire troppo tempo nella lettura, grazie alle sue agevolissime 230 pagine circa.

  • Kimberly

    This is a review of "Agnes Grey" only, as I have rated/reviewed "Wuthering Heights" and "Jane Eyre" elsewhere.

    2.5 stars.

    After reading this, I have decided that Anne is the boring Bronte sister. I get that she's known for *not* writing about men who are severely emotionally damaged, but gosh I gotta say the messed up guys are a lot more interesting. Agnes seems nice enough, although a bit judgy, and Mr. Weston seems perfectly pleasant, and if this were real life I'd be like hey, two nice boring people! How lovely that you had a perfectly chaste courtship and fell in love and are now getting married, it's so respectable and I'm happy for you. When reading a book about it, however, I wanted to wail, "WHY DO I CARE?!" multiple times. They are both so *boring*! The only thing that kept me reading was the writing itself (I love the style of that era) and the hope that something lively would happen.

    I am told that "The Tenant of Wildfell Hall" is better, so I shall add that one to my list.

  • Valentina Di Dio

    Un opera magistrale, un volume che racchiude tesori, curato fin nei minimi dettagli.
    Ho adorato tenere in mano questo libro per ogni giorno che ne ho letto le sue pagine.
    Mi è piaciuto molto trovare immagini al suo interno sia riguardo la loro quotidianità che i disegni originali delle edizioni inglesi.

    Per quanto riguarda le opere al suo interno ho trovato Agnes Gray un po' sciapo, Cime Tempestose travolgente e Jane Eyre sotto le aspettative.

    Le costanti nei due romanzi che non mi hanno convinto molto sono la grandissima impronta religiosa che vi si percepisce e il persistente vittimismo delle protagoniste. Le perfezioni fatte persona che vengono soggiogate dalle vicende della loro vita (forse Jane Eyre ha avuto un po' più prontezza di spirito) ma comunque un po' più scialbe di Cime Tempestose e dei suoi fortissimi personaggi.

    Sono comunque colonne portanti della letteratura inglese e mi sono goduta ogni singola pagina di questo monumento di carta. 💙

  • Jeanie

    I love Jane Eyre, this was a re-read for me, and I will probably read it again. An excellent book!

    Wuthering Heights - I had to read it in High School but cheated and read only the chip-notes version. This time I actually read the book. I was totally disappointed. The book was depressing, the main character (Heathcliff) was a bully, controlling & manipulative, vengeful, cold hearted, etc. Even when he was younger and thought he was 'in love', it was more obsession than love. I liked all of the other characters but the way they were treated, used, etc. by the main character, he made the lives of most around him miserable. I will definitely NOT be re-reading this book again, nor will I be recommending it to others.

    No comment on the 3rd

    I will most likely get a separate copy of Jane Eyre to keep, and donating this book.

  • LordSlaw

    I purchased this omnibus volume at a thrift store for $3, so I call it my 'Buck-a-Brontë Bargain'. Of the three novels, only Agnes Grey was new to me; I enjoyed its depiction of the contrast between different classes of society and its rich portrayal of the protagonist's inner life. Wuthering Heights has long been a favorite of mine and remains so, with its intense, wild, violent emotion and its cast of compelling yet largely unlovable characters. Jane Eyre also is filled with passion and intensity, and an intriguing mystery, and is another favorite. A fabulous volume containing, in my estimation, some of the most wonderful English-language novels ever written.

  • Humbug

    A thick and heavy, yet beautiful book that includes the best/most popular novel of each Brontë sister. I think most people are familiar with Charlotte Brontë's 'Jane Eyre' (although I think Emily's 'Wuthering Heights' may be popular as well), so I really enjoyed how this book offers you the opportunity to read a novel of each sister and compare their characters (sure they're novels, but they do reflect something of the author's character I believe)! While Jane Eyre remains my favourite 'from rags to riches' novel, Agnes Grey was very similar regarding the general storyline whereas Wuthering Heights was depressing (which doesn't mean it was bad).

  • LadyGi

    5 stelle a Jane Eyre... 1 a Cime Tempestose
    Mr Rochester ha una natura riflessiva e un cuore molto sensibile(...)La sua natura è come il vino di una buona annata: il tempo non può farlo inacidire, lo addolcisce soltanto... almeno questo è il personaggio che avevo intenzione di creare.
    Charlotte Bronte (da Harold Bloom -il Genio)

  • Kestrel

    Hormis "Jane Eyre" qui reste, selon moi l'œuvre littéraire la plus merveilleuse qui soit, j'avoue avoir eu beaucoup de mal avec "Les Hauts de Hurle-Vent". Malheureusement, l'envoûtement n'a pas opéré sur moi... Quant à "Agnès Grey", celle-ci fut, toutefois, plaisante à découvrir.

  • Lilly Lee

    Great collection to read as relaxing in bed. Must read classics.

  • Michele

    Beautiful edition!

  • Joanne Adams

    I just read Jane Eyre for the first time and enjoyed it! The writing was fabulous.

  • Flavia Baldini

    Un libro che può sembrare noioso, ma che - a parer mio - ha tantissimo da insegnare. A me è piaciuto!