La nazione delle piante by Stefano Mancuso


La nazione delle piante
Title : La nazione delle piante
Author :
Rating :
ISBN : -
Language : Italian
Format Type : Kindle Edition
Number of Pages : 144
Publication : First published March 7, 2019

Finalmente la Nazione delle Piante, la più importante, diffusa e potente nazione della Terra, prende la parola.
«In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.»


La nazione delle piante Reviews


  • Come Musica

    Siamo stati da sempre abituati, deformando la teoria dell'evoluzione di Darwin, che in Natura vince il più forte. NO! Questa è una falsa interpretazione. In Natura vince chi ha lo spirito di adattamento migliore.

    Ci hanno abituati a pensare che la forma di governo migliore sia quella centralizzata e burocratizzata. NO! "Qualsiasi organizzazione centralizzata e gerarchica, ad esempio, è inerentemente fragile."

    Tra tutte le nazioni che popolano la Terra ce ne è una che ha una carta dei diritti universale, che potrebbe ispirare molte delle organizzazioni umane: la Nazione delle Piante. La miglior forma di governo è quella decentralizzata e diffusa.
    "La Nazione delle Piante, utilizzando soltanto modelli organizzativi diffusi, decentralizzati e reiterati, si è liberata per sempre dei problemi di fragilità, burocrazia, distanza, sclerosi, inefficienza, tipici dell’organizzazione gerarchica o centralizzata di natura animale."

    La Carta dei Diritti delle Piante

    Una Nazione fondata sul mutuo appoggio, in modo che ciascuna specie simbiotica possa trarre il massimo vantaggio dalla convivenza reciproca.
    "Essere radicati al suolo, senza possibilità di spostarsi dal luogo in cui si è nati, ha delle conseguenze fondamentali. Le piante non sfuggono di fronte ad un predatore; non vanno alla ricerca di cibo; non si spostano verso ambienti più confortevoli. Le piante non hanno la possibilità di adoperare la principale soluzione che gli animali utilizzano per risolvere qualunque difficoltà: il movimento. Ma se non si può scappare, come è possibile resistere ai predatori?"

    Concentrazione VS distribuzione: "Gli animali vedono con gli occhi, sentono con le orecchie, respirano con i polmoni, ragionano con il cervello ecc., le piante vedono, sentono, respirano e ragionano con tutto il corpo. Una differenza fondamentale: concentrazione contro distribuzione, le cui conseguenze per la vita di noi animali non sono immediatamente intuibili."

    L'essere radicate delle piante fa sì che possano consumare solo quanto è disponibile nel luogo in cui sono: "Per le piante, una delle principali conseguenze dell’essere radicate al suolo sta nel poter contare, ai fini dell’approvvigionamento delle risorse nutritive o idriche, sui soli nutrienti disponibili nel volume di suolo esplorabile dalle radici."

    LE PAROLE CHIAVE: RADICATO, COOPERAZIONE, DOMESTICAZIONE, ADATTABILITÀ, USO INTELLIGENTE DELLE RISORSE.

    "Rivolgendo lo sguardo alla miriade di relazioni che governano i sistemi naturali, si trova davvero dappertutto il “mutuo appoggio”.

    [.]

    Organismi semplici che unendo i propri destini danno vita ad un nuovo tipo di cellula, completamente diverso, la cui funzionalità è talmente superiore alla somma delle varie componenti da essere alla base della organizzazione stessa di piante e animali."

    "costruire comunità stabili e cooperanti con gli altri individui con i quali ci si trova a dover condividere lo spazio vitale diventa una necessità. Non potendosene andare in giro a cercare ambienti o compagni migliori, una pianta deve per forza imparare a ottenere il massimo dalla convivenza con i suoi vicini.
    [.]
    Perché proprio questo è la domesticazione: una lunga relazione durante la quale due specie imparano a stare insieme e dalla quale ambedue traggono benefici.
    [.]
    La cooperazione è la forza attraverso la quale la vita prospera e la Nazione delle Piante la riconosce come primo strumento del progresso delle comunità."

    La puntata di domani, 29 febbraio 2020, di
    Sapiens su Rai3 , alle ore 21:45, si baserà su questo libro.

  • Pietrino

    Stefano Mancuso parla e non è oggettivo. Non può esserlo, amando le piante così tanto. Se credete che ci sia qualcosa di male, è giusto così. Ma non preoccupatevi, lo facciamo tutti. Quando siamo così assorbiti da qualcosa è normale che la visione della realtà venga distorta. E' naturale che tutto venga visto da quella lente lì.

    Chi ha mai visto qualcuno flippato con proprio lavoro, con l'università, o una passione che fa sì che non parli di altro, sa a che cosa mi riferisco. Stefano Mancuso sta combattendo la missione di rendere il mondo un posto migliore diffondendo la consapevolezza sulle piante, con i loro viaggi, gli aneddoti, e tutto quello che ne consegue. E per quanto questo libro potrebbe risultare a tratti utopistico, ti insegna un sacco di cose, ti intrattiene come qualcosa di magico, e ti fa venire voglia di riempirti la casa - così come il vicinato - di piante. E per me questo basta.

    Chi ama i saggi dovrebbe dare senza dubbio una possibilità a questo signore, a cui se posso fare una criticà secondo me dovrebbe essere meno sintetico quando si parla di queste cose, considerando quello che ha da dire (avevo fatto la stessa critica a
    L'Incredibile Viaggio delle Piante).

    Una volta il portiere che abbiamo in ufficio si stava lamentando del suo lavoro con un mio collega. Questi, che non è proprio la persona più discreta del mondo, gli disse "Valentino Rossi fa il lavoro della mia vita, mica io" e il portiere non rispose.

    Con tutti quelli che rimagono incastrati in una vita che non amano solo per pagare le rate del mutuo, della macchina, la spesa all'Esselunga, quando vedo qualcuno come Stefano Mancuso che ha tutta sta passione in quello che fa è naturale rimanerne affascinato.

    Certo, probabilmente non guadagna come Valentino Rossi, ma questa è tutta un'altra storia.

  • MissCaterina

    Questo libro dovrebbe essere obbligatorio. Con acuta leggerezza ma senza mandarle a dire si limita a descrivere l'interrelazione strettissima tra noi specie, e le piante, grandi regine del libro! ci racconto come ogni singolo gesto in bene e in male porti a cambiamenti straordinari, risolutivi o anche drammatici (come quello che stiamo vivendo). Finalmente le piante vengono riscattate e trattate per quello che sono, delle straordinarie compagne che ci offrono ogni giorno una possibilità di esistenza. Ci chiedono un contatto, o almeno ci chiedono do accorgerci che loro ci sono e che senza di loro siamo semplicemente finiti. Grazie professore, come sempre grazie!

  • emily

    It's basically about Mancuso's theory of why humans should live more like plants . Would've been a bit much if the book was written longer, but this is - just enough for a quick read about a handful of arguments about climate change and human behaviours/survival. I'd realised that this wasn't a book I was looking for about halfway through but didn't mind finishing it.

    Since I'm still recovering from a mood completely ruined from finding out that someone's been mis-watering my collection of Caladiums, I won't be writing a more thorough review. Besides, I 'listened' to the audiobook more than I actually read the physical book. There weren't any memorable quotes. But it's not a badly written book. Would be more interesting to someone who doesn't have a background in plant science/studies.

  • Novella Semplici

    Forse non il miglior testo in assoluto di Mancuso, ma senza dubbio un manifesto biologico ed etico di notevole spessore.
    Lo scienziato prende spunto dalle conoscenze sempre più approfondite del mondo vegetale per buttar giù una specie di costituzione della nazione delle piante, a cui anche noi ci dovremmo ispirare. In sintesi sono otto i punti chiave:
    1. L'uomo non è il centro del mondo perché per vivere ha bisogno delle piante che facciano da tramite con il sole.
    2. Nel mondo esistono relazioni visibili e invisibili tra gli esseri viventi che se non rispettate possono far grande danno, quindi ogni essere vivente ha il suo ruolo.
    3. La gerarchia animale basata sul sistema centralista e piramidale della competizione è inefficace mentre quella vegetale decentrata e diffusa è un modello biologicamente ed eticamente vincente.
    4. Le piante non vivono sfruttando le risorse delle generazioni future ma consumano solo ciò che trovano disponibile oppure riducono i consumi.
    5. Le piante sono l'unica soluzione a inquinamento e riscaldamento globale: è più facile piantare ovunque specie vegetali che ridurre le emissioni, la deforestazione è un crimine contro l'umanità.
    6. Non esiste crescita infinita.
    7. Il mondo non ha confini e la migrazione di animali e piante non si può impedire.
    8. Le piante progrediscono più per cooperazione e simbiosi che per competizione.
    In ogni punto ci sono spiegazioni ed esempi dal mondo vegetale e da quello scientifico a sostegno delle tesi elencate.
    Il libro è breve, 144 pagine, poco più di due ore se lo ascoltate in audiolibro.
    Ma vale la pena.
    Anzi, secondo me può essere una buonissima introduzione ad altri tipi di libri di questo autore che personalmente apprezzo molto come scienzato (è neurobiologo) e come divulgatore.

  • Federica Rampi

    Quella delle piante è la nazione più importante, diffusa e potente sulla Terra e Stefano Mancuso in questo saggio ha immaginato queste compagne di viaggio come madri amorevoli che hanno reso possibile la vita sul nostro pianeta, facendo del mutuo appoggio uno strumento di convivenza e progresso

    “Esistiamo grazie alle piante e potremo continuare ad esistere soltanto in loro compagnia.”

    Perché le piante sono il motore della vita, la nostra unica possibilità di sopravvivenza.
    All’apparenza stanziali eppure nomadi nel conquistare nuovi territori, sono capaci di colonizzare i territori più inospitali pur di affermare la loro presenza
    A loro è dedicata una vera e propria Carta dei Diritti sulla quale costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e del resto degli esseri viventi. La Carta è composta da otto articoli poiché otto sono i pilastri fondamentali su cui si basa la vita delle piante e di tutti gli esseri viventi.
    130 pagine di saggezza!

  • Daniel

    This short book is framed as a constitution for the nation of plants. However, the actual charter consists of only eight articles that fit on two pages. The main content of the book is a commentary on each of the articles, explaining the motivation behind them. As such, the book is mostly a discussion of what's wrong with our relationship with nature, and what we need to do to save both ourselves and our planet. There are quite a few interesting thoughts in this book. For example, the author raises the question of why we allow plants and non-human animals to migrate across national borders, but don't grant those same rights to members of our own species.

  • Rowizyx

    Una riflessione interessante, tanto più in questo momento in cui siamo fermi e bisognerebbe davvero pensare non a tornare dov'eravamo prima quanto a immaginare il futuro per fare tesoro di questa esperienza. Magari prendendo spunto dalle piante e reimmaginando il rapporto dell'uomo con le risorse naturali della Terra.

    La chiusura forzata ha dimostrato dei benefici immediati a livello di qualità dell'aria e dell'inquinamento (impressionanti in particolare le foto in India dove la mancanza di traffico ha fatto riapparire per la prima la vista dell'Himalaia dopo decenni in alcune città. Cioè, decenni.

    È un pamphlet breve e comprensibile, una lettura molto apprezzabile.

  • Alice

    Breve ma interessante saggio sul tema dei cambiamenti climatici e sulle colpe della nostra specie.

    In particolare i capitoli (o meglio, articoli) due e tre, che rispettivamente raccontano "l'affare del colore rosso" e le inefficienze delle gerarchie centralizzate partendo dai babbuini e arrivando alla pubblica amministrazione, mi hanno fatto divertire ed emozionare.

    Aspetti negativi restano sicuramente la poca attinenza al tema "costituzionale" promesso dalla quarta di copertina: l'unico elemento che ricorda una "carta dei diritti dei viventi scritta dalle piante" sono i capitoli denominati come articoli, mentre lessico e tono sono perfettamente attinenti al mondo dei saggi divulgativi più che al linguaggio giuridico.
    Ultimo appunto personale, il tono wannabe marxista e anti-capitalista era a volte un po' troppo da sopportare per una basic studentessa di economia come me.

  • fióka

    Ez a könyv annyira jó és olyan a nyelvezete, hogy mindenki számára érthető és élvezhető. Elsősorban természetesen azokat a potenciális olvasókat célozza meg, akiket még soha nem foglalkoztattak olyan elvont dolgok mint a növények, klímaváltozás, életfeltételek, antropocén, tömeges kihalás, üvegházhatású gázok és így tovább. A könyv egyértelműen, közérthetően és magától értetődően tárgyalja mindezeket valamint a felsoroltak közötti nagyon-nagyon szoros összefüggéseket. Mesél sejtszinttől kezdve biodiverzitáson és ökoszisztémákon át komplexitásig. Sokan legyintenek a növényekre, egyszerű, lényegtelen élőlényekként könyvelve el őket, amik legfeljebb esztétikai értékkel rendelkezhetnek (érdekes módon a táplálékként használt növények elkülönülnek a közgondolkodásban, azok nem növények, hanem valami más). A könyv, hogy mindenki számára befogadható legyen az információ, miszerint a növények kommunikáló, gondolkodó, döntéseket hozó nagyon komplex lények, emberi terminológiát alkalmaz: megalkotja a növények népét. A növények népének pedig van egy fantasztikus nyolcpontos kiáltványa a világ humán populációjához. Ez a nyolc pont tulajdonképpen az emberi faj ön- és közveszélyes voltát tárja az érdeklődő olvasó elé, egyúttal utat is mutatva a helyes irányba. Ezzel a nyolc cikkellyel sajnos elég nehéz vitatkozni, hiszen mindegyik kőkeményen tényalapú. Tárgyal hierarchiát, kizsákmányolást, migrációt, jogokat, Darwin téziseinek közkeletű félreértelmezését, szuverenitást és - ha már az emberi társadalmak olyannyira hierarchikusak és tekintélyelvűek, akkor - ősiséget is, ha úgy tetszik: ki volt itt hamarabb.

    A könyv üzenete egyszerű és egyértelmű, kb. 10 éves kortól olvasható, élvezhető, teljes mértékben felfogható: nincs élet növények nélkül. Nem csak emberi élet nincs, a bakteriálison kívül nagyjából semmilyen sincsen, hiszen még az életterünket is a növényeknek köszönhetjük. Növények nélkül nincs élhető klíma, nincs oxigén, nincs elviselhető hőmérséklet. Növények nélkül nincs semmi.

    Minden élet a növényeken alapszik. Nem tudom, hogy ez az alaptézis sikeresen leszivárog-e a köztudatba, és ha igen, akkor lesz-e valami kézzelfogható eredménye. Mindenesetre kezdetnek jó lenne, ha magyarul is kiadná valaki, mert rendkívül jó érzékenyítő és figyelemfelhívó olvasmány. Innen majd lehet építkezni tovább (ha még lesz kinek és lesz mikor).

    Stefano Mancuso botanikus, professzor, a Nemzetközi Növényi Neurobiológiai Kutatólabor igazgatójaként pedig a növénytudományok olyan ágazatait kutatja mint például az intelligencia, viselkedés, fiziológia, sejtbiológia. Tudja, mit beszél.

  • Verónica Fleitas Solich

    Muy interesante y sin duda, otra llamada de atención hacia la realidad que aún continúa reclamando acciones con urgencia.
    Deberíamos ser más como las plantas.

  • Amber&Silver

    Ogni tanto succede che io finisca un libro, vada in libreria, ne compri uno nuovo e lo legga il giorno dopo. Parentesi felice in una storia di accumulo compulsivo e pile di libri da smaltire. Comunque.

    La nazione delle piante è un bel libretto divulgativo, basato su un'idea accattivante, scritto in modo scorrevole e fruibilissimo dai non esperti.
    Non sono sicura di condividere al 100% tutte le idee dell'autore (in particolare quelle sulla gerarchia: una gerarchia rigida in certe situazioni ha i suoi vantaggi ed è necessaria), ma dice cose evidentemente giuste (purtroppo).
    Le novità contenute in questo libro per me sono poche, ma è una lettura scorrevole e contiene verità di cui tutti dovremmo essere consapevoli: almeno rendiamoci conto di stare assistendo alla rincorsa verso la fine del mondo.

  • Irene Doda

    Avevo sentito Mancuso al Festival di Internazionale a Ferrara nel 2019, ci ho messo un anno per comprare e leggere un suo libro (finalmente) e non ne sono rimasta delusa: chiaro, arrabbiato al punto giusto e poetico.

  • Tanel

    lots of interesting facts regarding climate change and possible solutions. however the biggest source of climate change - animal agriculture - is not mentioned. not a word about it..

    at some point the author compares humans to lions which is just stupid. no, were not lions ffs.

    also the idea of plants giving a speech at UN is kind of lame.

    overall its an interesting read but it demonstrates again modern climate change denial - ignoring the fact that animal agriculture is the problem.

  • gallizio

    One

  • Story

    A fascinating short read for anyone interested in nature and the fate of animals (including humans) in the age of the Anthropocene.

  • Tapani Aulu

    Erittäin lyhyt ja tiivis manifesti. Ideana mielenkiintoinen.

  • June García

    Encontré tierno y novedosa la idea de una constitución armada por las plantas. A partir de esta, el autor va desarrollando sus argumentos y comenta sobre la destrucción que ha generado el ser humano en el planeta, la crisis climática, las migraciones, la solidaridad y va mostrando cómo las plantas son evidentemente más sabias que nosotres.

  • Vera

    Olha que livrinho tão interessante! 😁👌🏻

  • Reetta

    I'm all for these thoughts that Mancuso is promoting here: environmentalism, common property, working together, saving the planet. It sounded like a great idea: let's find some backup for these thoughts from the plant kingdom. But actually there was very little facts about plants in this book. As a botanist, I'm sure Mancuso could have done much better in that area. But instead he spent a lot of time telling us how awful our human ways are and how destructive we are as a species. Good info, but I really knew all that already. You don't need to prove me that us humans are doing everything wrong. It would have been great to get some answers instead. How did specific plants evolve to sort out these problems? What can we learn from them? How should we reorganize our societies? This would have been a much more positive outlook on things.
    Because the book was so short and everything was so vague and superficial in it, I kind of felt like this book was written to be a click-bait heading. Easy to read, quick to forget. I didn't get much out of it, but I will be checking Mancuso's other work, maybe I will find something more interesting there?

  • Nicole Zavagnin

    Un libro che dovrebbe essere letto a scuola. Semplice ma chiaro, capace di trasmettere l'urgenza del cambiamento, soprattutto di quel punto di vista uomo centrico.

  • Fatima Carbonara

    Da fare leggere a scuola, all’università, nelle business school, ai politici, agli imprenditori, ed anche a Messa!!!
    Semplice, pur illustrando sistemi complessi, affronta punto per punto il mondo in cui tutti noi viviamo: metafore organizzative e di problem solving che forse rendono più chiaro il pericolo reale in atto.

  • Elena BigBookworm

    Commento rapido (che rifinirò non appena avrò più tempo):

    Libro agile, ma intelligente e a tratti anche umoristico nella tragedia.
    Ho apprezzato particolarmente l'impietosa descrizione della burocrazia... mi è venuta subito in mente quella universitaria!

  • Antonella Sacco

    molto interessante.
    Andrebbe fatto leggere in tutte le scuole superiori.

    le mie impressioni di lettura a questo link:


    https://antsacco57.wordpress.com/2022...

  • Luke Spooner

    The premise was a little silly, but it did do a good job of structuring some pretty interesting content and not making it come across as overly disjointed.

  • Lisa

    Lots of the things Mancuso talks about I had already read before but he puts it very succinctly and I like the way he speaks from the plants' perspective at the end.