Title | : | Carmilla: La vampira e il detective dell'occulto |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8807902427 |
ISBN-10 | : | 9788807902420 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 240 |
Publication | : | Published May 26, 2016 |
Carmilla, la prima vampira della storia della letteratura, e il dottor Hesselius - medico e metafisico tedesco -, il primo detective dell'occulto, sono i due principali protagonisti di questa raccolta di storie "gotiche". Un testo chiave, la cui influenza sarà fortissima in tutta la letteratura del Novecento sui fantasmi. Tè verde (1869) è il racconto del reverendo Jennings che, dopo la lettura di "certi volumi antichi, edizioni tedesche di testi in latino medievale", mentre torna a casa con l'omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuerà a seguirlo fissandolo con bramosia maligna. Il giudice Harbottle (1872) è la funesta cronaca della nemesi piombata su Mr Harbottle, uomo malvagio e corrotto. Carmilla (1871-1872), infine, il più famoso dei racconti di Le Fanu, narra le astuzie e i languori della vampira Carmilla. Le storie di questo volume non sono paurose perché fantastiche, bensì paurose perché vere: riflessi del nostro essere, voci della nostra coscienza, proiezioni della nostra angoscia, immagini duplicate del nostro volto inquietante. Le Fanu ci invita a guardare nello specchio del reale con la consapevolezza che quanto vedremo non sarà la verità, ma una sua ombra confusa, il riflesso baluginante di qualcosa che sfugge al controllo della ragione.
Carmilla: La vampira e il detective dell'occulto Reviews
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Tè verde **
Il giudice Harbottle ***
Carmilla ****
Era snella e dotata di una grazia fuori dal comune. A parte il fatto che i suoi movimenti erano languidi – molto languidi – non c’era niente nel suo aspetto che lasciasse presagire una qualche infermità. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e perfettamente modellati; gli occhi grandi, scuri e lucenti; i capelli erano una vera meraviglia, non avevo mai visto capelli così folti e lunghi, quando li lasciava sciolti sulle spalle; ho spesso infilato le dita in quella chioma magnifica e riso, meravigliata dal loro volume. Erano mirabilmente sottili e soffici, di un castano molto scuro, con sfumature dorate.
Venticinque anni prima del conte Dracula, la bella Carmilla ammalia uomini e donne, ma lei preferisce il sangue delle ragazze. Il racconto, ben strutturato, non dimostra di avere centocinquant’anni: la sua freschezza è ancora intatta, merito sicuramente anche della traduttrice.
E se un ragazzo innamorato di me avesse trovato il modo di intrufolarsi in casa mia e cercato di portare avanti il suo corteggiamento travestendosi da ragazza? Ma c’erano troppi elementi contro quest’ipotesi, benché stuzzicasse la mia vanità.
Descritta dal punto di vista di Laura, una giovane corteggiata e vittima, Carmilla è lo specchio di paure e desideri soffocati dalla morale vittoriana.
Per alcune notti dormii profondamente; ma al mattino sentivo sempre la stessa spossatezza e un languore che mi opprimeva per tutto il giorno. Ero diversa. Una strana malinconia incombeva subdola su di me, una malinconia che non riuscivo a contrastare. Cominciai a carezzare vaghi pensieri di morte, e l’idea che a poco a poco mi stessi spegnendo s’insinuò dolcemente e, in qualche modo, tutt’altro che sgradita, dentro di me. Era un’idea triste, ma lo stato d’animo che mi induceva era anche dolce. -
Un libro più sinistro che effettivamente pauroso: adeguate al gusto dei lettori ottocenteschi, le tre storie raccontate giocano molto sulla suggestione e sull'angoscia data dall'attesa del male che inevitabilmente finirà per abbattersi sui malcapitati protagonisti, e devo dire che qualche brividino sono anche riuscite a strapparmelo.
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Morbose vampire omosessuali, scimmie malvagie e consumatori ossessivi di tè. Ci aggiungiamo anche una presina di vendette dall'oltretomba e siamo a posto così. Arrivederci e grazie, Mr. Le Fanu.
“Ma morire da innamorati…” – p. 134. -
“Tè verde”, “Il giudice Harbottle” e “Carmilla” sono i tre racconti contenuti in questo volumetto edito Feltrinelli.
Non mancano di certo le atmosfere gotiche e sinistre, sono riusciti a farmi correre qualche piccolo brivido lungo la spina dorsale, ma non di più. Di sicuro, il pubblico di epoca ottocentesca a cui erano destinati avrà provato molto più terrore.
Il male è sempre lì, dietro l’angolo, mai direttamente espresso, ma si percepisce, è palpabile.
È una lettura adatta per il periodo autunnale, per la cosiddetta “spooky season”, senza troppe pretese, ma necessaria per gli amanti del genere letterario 🧛🏻♀️ -
E' una raccolta di tre racconti in stile gotico/horror nati dalla celebre penna di un autore del quale, ahinoi, si sente parlare molto meno rispetto ad alcuni altri più famosi colleghi "classici".
Joseph Sheridan Le Fanu ci ha regalato delle piccole perle.
"Te Verde" racconta la storia di un reverendo che, dopo aver consultato alcuni tomi, si trova ad essere perseguitato da un entità soprannaturale rappresentata da una piccola scimmia che non smetterà di seguirlo e di fissarlo con i suoi occhi rossi colmi di malvagità. Arriverà al punto da diventarne ossessionato.
"Il Giudice Harbottle" è il racconto che mi è piaciuto meno dei tre, è la storia della nemesi piombata sul Elijah Harbottle, un uomo malvagio e corrotto che utilizza il suo ruolo per giustiziare le persone a seconda delle sue antipatie. Si ritroverà egli stesso ad essere giudicato da un tribunale di morti, il cui giudice, si comporta esattamente come lui si è comportato con le sue vittime.
"Carmilla" l'ho amato. Differentemente da quanto si crede, rappresenta la prima apparizione della figura del vampiro nella letteratura, ispirando addirittura il ben più popolare Dracula di Stoker. La voce narrante del racconto è la giovane Laura, una ricca ragazza che vive nel suo maniero in Austria, col padre e poca altra compagnia. Un giorno, sulla sua strada, incrocierà Carmilla, con la sua immortale bellezza ed i suoi languori, e la sua vita, nonchè quella di molte altre ragazze del vicinato, cambierà terribilmente.
Che dire, sono rimasto complessivamente affascinato da queste letture. Diversamente da ciò che si possa pensare, lo stile di JS Le Fanu è quanto di più moderno si possa trovare in un classico della letteratura: la lettura è molto semplice e scorrevole. Sono storie dell'orrore, un orrore di tipo psicologico, storie di tormenti e di vendetta, storie che vagano nel sottile confine tra mortale ed immortale, tra paura e pazzia. Se siete amanti dello stile horror/gotico dovete assolutamente leggere questa raccolta. Carmilla l'ho preferito a Dracula, penso di aver detto abbastanza.
Te Verde 4,5 *
Il Giudice Harbottle 3*
Carmilla 5*
Generale 4,5* -
Il libro contiene 3 dei 5 racconti appartenenti al "ciclo" del Dottor Hesselius, medico e metafisico: Tè Verde (dove il dottore è anche protagonista), Il giudice Harbottle e - infine - Carmilla.
Anzitutto la prima cosa apprezzabile di Le Fanu è lo stile, che non risulta mai antiquato, e la sua capacità narrativa, con cui riesce a costruire benissimo la tensione.
I primi due sono 'racconti di fantasmi' e leggendo si oscilla sempre tra la spiegazione logica di una malattia mentale dei protagonisti e l'incertezza che ci sia della realtà in quello che esperiscono, in un crescendo ben calcolato di tensione e timore.
Carmilla invece è un classico della letteratura vampiri a e, sebbene Le Fanu non sia mai esplicito (ma era l'Ottocento, ci sta), contiene il tema dell'omossessualità; e la narrazione è ancora una volta costruita con una tensione crescente, talvolta con una certa ironia, e con una malinconia di fondo che fanno sì che, a suo modo, sappia essere un racconto estremamente moderno. -
Carmilla è un libro che periodicamente rileggo. Mi ha sempre affascinato e lo fa tutt’ora. Un classico romanzo (un racconto) dall’ambientazione gotica che tutti gli amanti del genere dovrebbero leggere. Un gioiellino.
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Sono sempre stata ossessionata da Carmilla, e anche a distanza di anni continuo ad amare la sua storia.
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Spiriti, fantasmi, languide vampire. Un mix di presenze inquietanti infesta i tre racconti in questa raccolta di Joseph Sheridan Le Fanu, maestro del gotico vittoriano, e ci attrae in una spirale di tenebre che non sappiamo da dove scaturisce, se da un mondo malvagio o da dentro di noi.
Un ghigno spaventoso e due occhi rossi come il fuoco, presenze che giungono per punire e tormentare l'uomo malvagio, e infine Carmilla: la languida, bellissima e accattivante vampira che ama con ardore le ragazze sue vittime e che si strugge in questo sentimento, gioia e condanna insieme, per lei e per chi la circonda.
Quello che Le Fanu rappresenta è un incontro tra mortale e immortale che forse è semplicemente riflesso di noi stessi, della nostra interiorità messa a nudo quando ci guardiamo allo specchio e il velo della carne è troppo debole per nascondere le ombre.
Affascinante.
Per altre opinioni librose:
https://www.instagram.com/silvia_feli...
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In tutta onestà il racconto, anzi il trittico di racconti, non mi è piaciuto granché.
Narrazione lenta, farraginosa, inconcludente.
Il libro è diviso in tre parti, i tre casi studiati e registrati dal dottor Martin Hesselius:
- "Tè verde" che riguarda il reverendo Jeggings il quale gode di buona salute ovunque ad eccezione della sua canonica nello Warwickshire;
- "Il giudice Harbottle" giudice egoista e crudele, per niente giusto, che da giudice passa ad essere impitato di un tribunale molto particolare;
- "Carmilla" che racconta di Laura e suo padre, ignari ospiti della famosa vampira.
Belli i dialoghi vittoriani, ma i primi due racconti ... no, proprio no. Pizzosi e pesanti da seguire. Più di una volta ho pensato di abbandonarne la lettura.
Fortunatamente però ci si riprende con il terzo racconto che risulta essere più semplice e piacevole, forse perché ricalca più fedelmente la narrazione di Stoker e la costruzione del racconto reso celebre con Dracula? -
Sono 3,5 ⭐ piú che altro perchè andrebbe letta sicuramente prima di Dracula se se ne ha l'occasione. La storia è macabra comunque, Carmilla è un libro che di certo prima o poi bisogna leggere, ma forse mi aspettavo troppo per un libro del 1800. Mi immaginavo una Katherine 2.0 (if you know what i mean), ma comunque l'ho apprezzato molto. Ecco se devo guardare fino in fondo, anche se la mia edizione non è questa potrebbero fare solo il racconto di carmilla senza inserirci altro.
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Non conoscevo il personaggio di Carmilla che a quanto pare apre il filone della letteratura sui vampiri così ho deciso di leggere questi tre racconti di Le Fanu. Sicuramente il più interessante è proprio quello su Carmilla, tenuto per ultimo in questo edizione e se per tre quarti della narrazione ha tenuto un buon ritmo viene chiuso in maniera frettolosa e spezza il crescendo che ha costruito nella prima parte.
Gli altri due racconti sono racconti di fantasmi che vengono presentati in maniera più scientifica e vorrebbero essere più psicologici, sembra che nemmeno Le Fanu abbia un'idea precisa se dare loro un taglio più classico di racconti folkloristici o di tormento psicologico. -
L'ultima storia (Carmilla) devo dire che è godibile, ma nel complesso ho ringraziato molte volte il fatto che il libro è corto. Purtroppo nessuna storia mi ha coinvolta veramente anzi mi sono piuttosto molto annoiata
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3.5
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Complessivamente devo dare tre a questa raccolta perché:
-"Tè verde" non è un'opera magnifica, ma ti mette la giusta angoscia e pepe da continuare il viaggio nella follia di questo povero cristiano (letteralmente, visto che è un prete) dipendente da tazze di the verde ⭐⭐⭐
-"Il giudice Harbottle" è veramente una storia noiosissima che non ha né capo né coda, non provi nemmeno pena per il personaggio ⭐
-"Carmilla" è invece una bella storia dove sai dal principio che qualcosa non va, quindi vaghi nella nebbia paranormale guidatx dal lume del romanticismo saffico fra le due protagoniste e finisci con il botto teatrale ed enigmatico ⭐⭐⭐⭐
Bonus point perchè non mi ricordavo molti dettagli della storia visto che son passati più di dieci anni da quando lessi Carmilla in seconda media, quindi son rimasta piacevolmente colpita dalla scoperta di una sua possibile bisessualità proprio nel mese del pride.
È vero che i vampiri sono l'emblema della bisessualità ahahah -
Questa raccolta include 3 racconti tra cui, il più celebre è "Carmilla" la famosa vampira nata dal genio di Sheridan Le Fanu. Che dire: è un grande classico della letteratura gotica che non può assolutamente mancare tra le letture, o le riletture come nel mio caso, degli amanti del genere.
Assolutamente consigliato per bellezza della trama, scorrevolezza della prosa (Le Fanu ha il dono di tenere il lettore incollato alle pagine) e per ambientazioni storico-geografiche. -
Io sono incapace di giudicare i libri che mi mettono terrore (ho una resistenza pari a zero nelle storie gotiche/horror), però so che una scimmia fantasma che bestemmia non avrebbe dovuto farmi ridere. Poi la scrittura di Le Fanu mi ricorda troppo il modo di raccontare dei bambini, non so se il contrasto tra temi e stile sia voluto, non so nulla dell'autore, ma non mi ha fatto impazzire.
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Voto: 6,5/10
26 anni prima di Dracula e Van Helsing, c’erano Carmilla e il Dottor Hesselius.
Una sera, proprio davanti alle loro proprietà, Laura e il padre vedono una carrozza uscire di strada e cappottarsi. Di qui ne esce una signora che racconta di avere impegni urgenti, e con questo pretesto affida loro la giovane figlia Carmilla, troppo debole a causa dell’incidente per poter proseguire il viaggio. Il nobiluomo accetta questa incombenza con piacere, felice che la figlia Laura possa avere una compagna per l’estate ora che la nipote di un generale della zona è morta rapidamente e in circostanze non ancora chiarite.
“Carmilla” è sicuramente uno di quei libri da leggere se si è appassionati di letteratura gotica e, più nel particolare, di letteratura vampiresca. La sua pubblicazione anticipa di ben 26 anni la pubblicazione di Dracula di Bram Stoker, e confrontando le due opere è possibile notare come la seconda opera sia derivativa della prima.
Nota importante è come le Fanu abbia sottinteso senza rendere palese (anche a causa delle ovvie censure dell’epoca) una sorta di strascico di desiderio della vampira Carmilla nei confronti delle sue vittime, un’attrazione per la bellezza delle giovani ragazze che designa come sue vittime.
Il problema di “Carmilla”, imho, è la sua brevità e quindi la mancanza di ulteriore approfondimento dei personaggi e del vampiro come creatura. È stata comunque una lettura piacevole e scorrevole -
Dire che Le Fanu è una garanzia è troppo scontato; un capostipite della letteratura gotica è ugualmente risaputo...
Dirò solo che sono rimasta piacevolmente sorpresa e colpita per la genialità con cui ha unito il primo vero detective dell'occulto con la prima vampira della storia della letteratura.
Ogni suo racconto è impregnato di quella atmosfera cupa e misteriosa, tipica del genere, che mi ha fatto innamorare nuovamente del filone letterario.
Per non parlare poi del linguaggio usato, assolutamente non tipico del periodo storico in cui è stato scritto che scivola via come l'acqua. Nessun giro immenso di parole, nessun vocabolo altisonante, tutto molto semplice e spicciolo, diretto al punto giusto.
È un libro che ho letto in due giorni, quindi non parlerò assolutamente della trama perché merita di perderci un po' di tempo. Accennerò solamente al fatto che, oltre a Carmilla che ho adorato, il primo racconto mi è piaciuto più del secondo, anche se so che spesso è successo il contrario. -
RECENSIONE COMPLETA QUI:
https://arcadialoscaffalesullalaguna....
Attraverso il racconto, quasi scientifico, di Hesselius, il lettore si trova a viaggiare in un mondo che, se a prima vista è identico al suo, nasconde tra le sue ombre le follie del soprannaturale.
Il testo di Le Fanu è un horror magistrale. L’autore gioca con la mente del lettore: si guarda bene dal rendere l’orrore esplicito, e forse è proprio per questo che il suo libro è carico di inquietudine.
Non ci dice chiaramente che gli episodi di cui narra sono frutto del soprannaturale, anzi, lascia intendere che possa trattarsi di follia, di pazzia o di esaurimento nervoso che, paradossalmente, rende il racconto ancora più tetro.
Lo stile non è semplice: si tratta comunque di una raccolta di racconti scritta nel 1800 e segue, ovviamente, i canoni dell’epoca. Il testo è ricco di descrizioni più o meno dettagliate e l’autore preferisce chiaramente il discorso indiretto a quello diretto. -
Sono racconti che devono essere contestualizzati per poterli apprezzare al meglio. I primi due possono non essere estremamente affascinanti o innovativi per chi ha già letto qualcosa di Allan Poe o, lontamente di rimando, Lovecraft, ma hanno uno stile di scrittura che ho trovato coinvolgente. Il racconto di Carmilla è ciò che mi ha spinta all'acquisto e che per i miei gusti risulta il migliore dei tre. Carmilla è un personaggio ambiguo, dotato di un certo fascino e una dualità che possono catturare il lettore; non é una storia dotata di plot twist memorabili, ma nella sua semplicita è stupenda.
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Non mi aspettavo di appassionarmi tanto a questo libro.
Non mi soffermerò su ogni suo aspetto, e parlerò principalmente di Carmilla.
Che dire? Le ambientazioni sono gotiche e ben descritte, lasciano i brividi e creano la suspense già per conto loro, la caratterizzazione è particolareggiata, nonostante il fatto che il racconto sia breve.
Scorrevole, inteso e affascinante; una lettura che intrattiene e tiene sulle spine - Carmilla, una vampira seducente e demoniaca, attratta da giovani fanciulle, è un personaggio idilliaco nell'aspetto e da incubo, nella sua forma più vera. Consigliatissimo, sicuramente da leggere prima di Dracula di Stoker! -
“Carmilla” è un romanzo breve in cui appare la prima vampira nella storia della letteratura. È una figura affascinante e misteriosa, che sicuramente riprende alcune delle caratteristiche tipiche delineate da Stoker. Mi è piaciuto molto, anche se è una storia di vampiri classica, presente alcuni elementi originali, come appunto la protagonista femminile e accenni di omosessualità.
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Dei tre racconti qui proposti l'unico che mi ha convinto, è "Carmilla", mentre gli altri due mi hanno annoiato a morte.
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Libro molto molto molto bello.
Non metto 5 stelle solo perché è molto diverso da quel che mi aspettavo e perché ho voluto fare una media.
Molto scorrevole, è stata una lettura davvero veloce. -
➡ Pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista “The dark blue” tra il 1.871 e il 1.872
➡ Carmilla è la prima vampira della storia della letteratura
BREVE STORIA EDITORIALE: questa edizione non contiene solamente Carmilla, ma anche altri due racconti: Tè verde (Green tea) e Il giudice Harbottle (Mr justice Harbottle).
Pubblicati prima singolarmente su riviste letterarie inglesi indipendenti, vennero poi raccolti in un’unica pubblicazione nel 1.872, intitolata “In a glass darkly”, insieme ad altri due racconti: “The familiar” e “The room in the Dragon Volant”.
Non sono stati messi insieme casualmente, ma perché fanno tutti parte dalla serie di racconti legati al dottor Hesselius, medico e metafisico tedesco e primo detective dell’occulto.
DI COSA PARLA IL LIBRO: in questa edizione Feltrinelli, troviamo quindi tre di quei cinque racconti.
Il libro si apre con un breve prologo curato da quello che per quasi vent’anni è stato il segretario medico del dottor Hesselius; non veniamo a conoscenza del suo nome, sappiamo soltanto che Hesselius gli ha affidato la sua vastissima collezione di documenti col compito di catalogarla.
Questa collezione di documenti, non è altro che l’insieme di tutti i casi clinici seguiti dal dottor Hesselius durante la sua carriera di medico. L’assistente, nel corso del lavoro di catalogazione, trova alcuni casi talmente interessanti, da decidere di renderli noti al pubblico.
Ecco quindi con “Tè verde” il caso clinico del reverendo Jennings che, dopo la lettura di alcuni volumi antichi, si ritrova ad essere perseguitato dal fantasma di una scimmia con gli occhi rossi; in “Il giudice Harbottle”, troviamo le vicende di Harbottle, appunto, giudice spietato e corrotto, che condanna o assolve gli imputati in base al proprio tornaconto personale, fino a quando questo modus operandi non gli si ritorce contro; infine in Carmilla, si arriva alle vicende della bellissima vampira plurisecolare.
LA MIA RECENSIONE: li definisco i classici racconti “invecchiati bene”, perché nonostante siano stati scritti un secolo e mezzo fa, tutti e tre mi hanno coinvolta e tenuta sulle spine fino alla fine.
Ho inaspettatamente apprezzato Tè verde e Il giudice Harbottle molto più di Carmilla; due ottimi racconti psicologici, dove Le Fanu è riuscito a muoversi con maestria tra il sogno, la fantasia e la realtà, fino a confondere lo stesso lettore. Quello che mi ha colpita, è che in questi due racconti Le Fanu non parla di creature, mostri, o fantasmi arrivati da chissà dove, ma di un qualcosa che è stato creato dalle menti dei pazienti; non si tratta quindi di qualcosa che arriva “da fuori”, qualcosa di esterno che può essere sconfitto o da cui si può fuggire, ma di qualcosa che nasce “da dentro”, che non è quindi evitabile e che, peggio, potrebbe colpire ognuno di noi. A dare ancora più realismo al tutto, è la teoria del dottor Hesselius, secondo cui le visioni a cui sono soggetti i pazienti nascono da un’alterazione del fluido che circola nel sistema nervoso; facendo passare queste visioni per una patologia, riesce a rendere i racconti ancora più concreti.
Di Carmilla mi è piaciuta moltissimo l’ambientazione: la magione a cui si accede tramite un ponte levatoio e che affaccia su un bosco, il cimitero e il villaggio poco distanti abbandonati e in rovina, sono la classica ambientazione che preferisco in assoluto.
Mi sarebbe piaciuto che Le Fanu avesse approfondito le vicende familiari di Carmilla, perché è una tipologia di storie che mi affascina sempre molto.
Anche se avevo capito quasi dalle prime pagine cosa stava succedendo e cioè che quello che era successo al generale Spielsdorf era quello che stava succedendo alla protagonista del racconto, ero curiosissima di arrivare al punto in cui i vari personaggi scoprivano il collegamento e, soprattutto, se ce l’avrebbero fatta “in tempo”, perché ad un certo punto, dato per scontato che la narratrice del racconto (che non è Carmilla) non poteva essere morta perché appunto stava raccontando i fatti accaduti, avevo invece iniziato ad avere il dubbio che fosse diventata una vampira lei stessa e volevo scoprire come andava a finire questa cosa.
CONCLUSIONE: a me questa raccolta di racconti è piaciuta molto e mi sono piaciuti tutti e tre. Se comunque ne dovessi scegliere uno in particolare credo che sceglierei Il giudice Harbottle, forse perché vengono alternate con maestria (mi sento di dire), fasi di terrore a fasi di sollievo, come quando durante il viaggio in carrozza di ritorno dal teatro, il giudice viene inaspettatamente portato presso l’Alta corte di Appello e quando sta per raggiungere l’apice del terrore, rafforzato dal dolore, si sveglia improvvisamente al sicuro nell’atrio di casa sua; ecco, io lì un sospiro di sollievo l’ho tirato.
Trovo poi l’ambientazione di Carmilla adattissima al periodo autunnale; se dovessi consigliare il momento giusto dell’anno per leggerlo e tenendo conto che si tratta di un racconto che si legge veramente in poco tempo, lo consiglierei proprio per il giorno di Halloween.
Quindi ecco, io questa raccolta di racconti la consiglio. -
Non mi ha particolarmente entusiasmata. Questa edizione contiene anche altri racconti oltre a quello di Carmilla, unico veramente carino ma senza troppo slancio
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Si parla di leggende, di creature affascinanti, misteriose, avvenenti ma assetate di sangue, che il Caso ha posto come ostacolo alla sua inutile vita alla dolce Laura che ancora adolescente accolse assieme alla sua famiglia una misteriosa ragazza e sua madre nel loro fatiscente castello cercando di trovare la pace per poi svanire completamente. Chi fosse questa ragazza, da dove provenisse, chi fosse la donna in sua compagnia, sono tutti fattori che il lettore scoprirà lentamente e solo dopo, gestendo l’emozioni umane ponendole dinanzi a elementi in cui il reale e il possibile entrano in collisione. Le superstizioni, l’immaginazione è radicata nella coscienza di chi legge, destando le paure più assopite del suo animo. Ma il passato è una fonte straordinariamente succosa e sostanziosa in cui affondare le radici per comprendere chi siamo e cosa siamo. L’autore con questa figura anticipa quel genere letterario che diverrà un cult per la letteratura gotica, rifacendosi alle leggende antiche, ai miti e alle passioni sopite nell’animo. E quando Le Fanu creò questa entità aveva lasciato fosse il lettore a comprenderne la sua natura completamente corrotta. Si dipana così una storia non completamente corrotta, brillante e indimenticabile, perlomeno per me, attraverso cui l’autore volle come esprimere un messaggio in cui uomo e natura entrano in collisione. Donano quasi l’illusione sia alla stessa che a chi legge l’idea di qualcosa di forte che non gli appartiene del tutto.
Per quelli della mia generazione, lettori e non, l’ideologia di vampiro, i suoi tratti, le sue fattezze celebri e orripilanti, la bramosia di sangue e potere, l’odore di sale e ruggine resteranno il simbolo del fascino perduto della vecchia letteratura gotica americana. Definisco vecchia perché il XXI secolo ha soppiantato nuove forme di vampirismo. Molto più veloci, stucchevoli, romantiche, ma è una tipologia di letteratura che all’epoca mi affascinò tantissimo: inspiegabilmente, ero caduta anche io fra le braccia dell’algido Edward Cullen. Il romanzo di Le Fanu tuttavia non mi ha << soffocato >>, senza concedermi un attimo di respiro né dominato da una folle sete di sapere e conoscenza, in cui l’odore di vecchio invade ancora le mie radici. La vista di un mondo che ho già visto e disgraziatamente non ha sortito il mio fascino ma miglior esempio di come l’uomo si immiserisce nel momento in cui non riesce a rispondere all’ignoto.
Carmilla dunque non mi ha conquistata completamente, ma ritorcendo nel passato, nell’antichità fa luce sul potere che fu investita questo vampiro, non scacciando alcuna forma quanto ascoltando la ragione. Conoscendo così se stessa, valicando i confini del possibile e dell’impossibile.
Sentimenti come l’isolamento e la tristezza, la conoscenza come l’amore spiccano in un cielo ammantato di stelle osservandole splendenti, brillanti sopra scintillanti torri di città di vetro quasi avessero emesso un canto. Un perfetto suono tremolante che si è propagato nell’universo la cui natura prevede che tutte le cose siano divorate, il tempo era una bocca sanguinaria che divora da dentro.
Ho scorto come questa bellissima creatura era nata dal nulla e dal nulla scomparirà. Godendo di illusioni dell’immaginazioni, dell’immortalità che disgraziatamente hanno asservito al Male senza curarsi dei desideri di Dio e della Grazia concessa quella cioè di non bruciare fra le fiamme dell’inferno bensì nelle ombre della terra. Del resto, non si tratta di figure macchiate di impurità create a immagine e somiglianza di Gesù Cristo nella sua infinita perfezione?
Come credevo, tutto ciò mi ha suscitato un guazzabuglio di sentimenti contrastanti. Avevo trovato tutto ciò estremamente interessante ma non affascinante. Vivendo in questa landa deserta, in mezzo a queste creature estremamente tormentate, imparando che si può interpretare un’opera come la si vuole ma niente e nessuno toglie lo splendore e la magnificenza delle sue tematiche. Perché pur quanto cerchi di scrivere lunghi e inutili sproloqui, riporre nero su bianco le mie più nitide impressioni al riguardo, ho imparato come l’idea di << capolavoro >> è spesso sopravvalutata o meglio adoperata in contesti irreversibili. Questo romanzo esprime qualcosa che esula dal capolavoro, dal trascendentale e potente che non conosce alcun limite. Perché proiettato in un paradiso pagano dinanzi a forme dissonanti ma non prive di redenzioni finali, ho scorto queste figure come piccoli grandi Prometeo strappare stelle lontane, eterne, illuminando la luce di un cammino fosco e tetro grazie a cui è possibile comprendere tante cose. -
🔥 Non credevo che un romanzo gotico potesse prendermi così tanto; piacermi, forse, ma catturarmi al punto da spingermi a restare sveglia oltre la mezzanotte solo per concluderlo no. Visto come ha resistito alla prova del tempo, non mi sorprende che sia stato riscoperto e valutato come classico, né che abbia ispirato il Dracula di Bram Stoker ed influenzato molti altri scrittori del tardo '800 e '900.
Di sicuro gran parte del merito è della scrittura di Le Fanu: elegante, raffinata, ma non affettata, priva di descrizioni troppo minuziose o ridicolmente lunghe; elementi che hanno reso la lettura gradevolissima, molto scorrevole. 🕸️
💋 La trama e gli ambienti ricalcano in tutto e per tutto gli stilemi del gotico classico. Laura, di cui seguiamo il punto di vista, conduce una vita solitaria entro le mura di un antico maniero circondato da un fitto bosco, dove si celano rovine diroccate e misteri non ancora svelati. A sconvolgere la sua quotidianità arriverà Carmilla, una fanciulla dotata di un'irresistibile bellezza e apparentemente languida, vera ed indiscussa protagonista del racconto. La ragazza, infatti, rivela una passionalità ardente ed una sensualità che di delicato non hanno proprio nulla:
📖 « 𝑃𝑒𝑛𝑠𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑟𝑢𝑑𝑒𝑙𝑒, 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑒𝑔𝑜𝑖𝑠𝑡𝑎, 𝑚𝑎 𝑙'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 è 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑒𝑔𝑜𝑖𝑠𝑡𝑎; 𝑝𝑖ù è 𝑎𝑟𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑝𝑖ù è 𝑒𝑔𝑜𝑖𝑠𝑡𝑎. 𝑁𝑜𝑛 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑖 𝑛𝑒𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑎 𝑔𝑒𝑙𝑜𝑠𝑎. 𝑇𝑢 𝑑𝑒𝑣𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒 𝑒 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑚𝑖, 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒; 𝑜𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑟𝑚𝑖, 𝑚𝑎 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒 𝑒 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒. 𝐼𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑎𝑟𝑑𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑎 𝑙'𝑖𝑛𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎. »
È grazie all'enorme carisma di Carmilla, se questo è diventato uno dei miei libri preferiti di sempre. Ma rimane un racconto di fine '800, non esente da limiti che lo rendono figlio del proprio tempo; il primo tra tutti, per cui sarebbe necessaria una riflessione più approfondita, riguarda Carmilla come emblema di quel "mostruoso femminile" a lungo osteggiato e represso. 🥀
In una società come quella vittoriana, molto conservatrice, dove il modello femminile prediletto era l'angelo del focolare asessuato, Carmilla, una donna passionale, dalla sensualità prorompente e per di più lesbica, non poteva che essere raccontata come vampira: la donna-mostro villain della storia; potente, certo, ma pur sempre una "cattiva" che deve pagare la sua indocilità con la morte.🧛♀️ -
Ho conosciuto Le Fanu come autore di Carmilla-e-basta, perlomeno così mi era stato presentato; tuttavia leggere questa raccolta non è stato affatto male: nel suo complesso può essere considerata come una piacevole lettura dalle tinte gotiche, seppur nel dettaglio presenti un vero e proprio caposaldo della figura letteraria del vampiro grazie a "Carmilla".
Forse rileggerei con piacere la seconda storia, quella del giudice, ma è certo che mi ritaglierò del tempo per la terza, dove una voce femminile rima fuori dal coro e racconta della sua traumatica quanto bizzarra avventura che l'ha portata sull'orlo della morte.