Title | : | Solo Flora |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8807910217 |
ISBN-10 | : | 9788807910210 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 151 |
Publication | : | Published April 28, 2016 |
Solo Flora Reviews
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Un libro per giovani adulti molto divertente e irriverente come sempre capita con Stefania Bertola. Un libro che affronta la diversità al contrario. In questo caso sono le persone normali (NP = Normal People) a essere diverse, e le creature paranormali (DP = Different People) a essere la norma a San Mirtillo, una comunità vicino a Chivasso a cui si accede pedalando su una bicicletta contro una lavanderia (l'equivalente bertolano del binario 9 e 3/4). Flora è costretta ad andare a vivere proprio lì, dalla zia Maria Pia (che nella comunità magica si chiama però Limoncina) in quanto la madre, che è un'oceanografa, è stata mandata a Brisbane per un anno. E tra l'Australia e San Mirtillo, Flora sceglie la comunità di DP per restare vicina al suo ragazzo, Leo, che abita a Torino.
Ma essere una NP in una comunità di personaggi magici non è facile, e Flora dovrà subire parecchie umiliazioni e angherie, tanto da essere tentata di mollare tutto e partire per l'Australia da sua madre, ma...
Il finale è aperto, e fa pensare alla possibilità di una continuazione... -
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La siepe di more
Se l’assaggio (Vampiri contro Amet), che potrete trovare alla fine di questo romanzo, era stato promettente, Solo Flora è stato prorompente, soprattutto per quanto riguarda le (mie) risate. Chissà quando mi sarei decisa a leggere qualcosa di Bertola se la Feltrinelli non ci avesse messo lo zampino e mi avesse omaggiato con la sua ultima creatura letteraria.
Solo Flora è il tipo di libro che consiglierei caldamente di regalare a dei/delle giovani lettori/trici in crescita e a chi si è proprio stancato di YA con eroine rugiadose ed eroi col pennacchio al vento (sentitevi liber* di doppiosensare a piacimento).
A Stefania Bertola, infatti, piace giocare con i cliché (e da lettrice approvo incondizionatamente) e lo fa con somma noncuranza per i toni da dramma adolescenziale che paiono diventati imprescindibili quando si parla di giovani adult*. E che palle, gente, non se ne può più! Io vorrei più libri come Solo Flora, dove l’umorismo più spiritoso si mescola con quello più pungente che colpisce quasi sbadatamente tutti quei loschi figuri e tutte quelle minacciose convenzioni che siamo ormai abituat* a vedere associate ai primi batticuori.
«Non l’ho mai fatto».
«Lo so», le risponde lui, calmo, una luce ardente nello sguardo.
«E non lo farò con uno che vuole solo… che vuole solo farlo. E basta».
«È così per tutti. Anche tu vuoi solo farlo e basta. Solo che poi, con certe persone, vogliamo farlo ancora e ancora e ancora… e mai smettere, mai».
Inoltre, a condimento di questo, l’autrice non manca di far notare come il termine “donna” possa indicare anche una serie di persone che solitamente non sono considerate “donne”, come le politiche sull’immigrazione siano discutibili, come non sia poi così fondamentale distinguere rigidamente tra maschi e femmine, come Steve Jobs sia asceso a divinità tecnologica e via discorrendo di tematica in tematica, sempre acuta e, soprattutto, divertente. -
Dopo averlo tenuto in wish list per un paio di anni, finalmente mi sono decisa a leggere Solo Flora, romanzo YA/Fantasy dalla trama davvero buffa e particolare. Inizialmente non è stato facile prendere confidenza con la storia, soprattutto perché non capivo dove volesse andare a parare e a quale target fosse rivolto. Lo stile dell'autrice è semplicissimo e frizzante, quindi pensavo fosse pensato per un pubblico giovanissimo, ma è chiaro fin dalle prime pagine che, pur trovandoci davanti a dei personaggi adolescenti, il libro non è adatto ai più piccoli, come farebbe pensare lo stile. Il testo infatti contiene parecchie parolacce e, essendo ambientato in un liceo, non mancano i riferimenti al sesso, che seppur frizzanti e a parere mio ben inseriti nel contesto, sono molto presenti. Il target quindi è un po' più alto di quanto ci si potrebbe aspettare da una storiella del genere, ma superato questo primo momento di sorpresa, in cui mi sono sentita un po' disorientata, ho deciso di lasciarmi semplicemente trascinare dalla storia senza pregiudizi o aspettative, e così facendo sono riuscita ad apprezzare moltissimo la bizzarra avventura di Flora, quindicenne umana che si ritrova a frequentare un liceo popolato da vampiri, perfide fate e stregoni dal sorriso irresistibile. Flora infatti è una Normal - una persona senza poteri magici - costretta a trasferirsi a San Mirtillo, uno dei comuni in cui vivono i DP, Different People, nome inglese per definire le creature magiche italiane. Il romanzo è brevissimo, quindi non aspettatevi un grande approfondimento né chissà quali spiegazioni, ma il fatto che i DP vivano tranquillamente alla luce del sole in comuni a loro dedicati mi è piaciuto. L'autrice è rimasta vaga, ma questo mi ha permesso di percepire i DP e i loro poteri magici come una cosa normalissima e naturale. La trama è sviluppata bene, così che il lettore non sente una grande necessità di avere altre informazioni su come sia possibile l'esistenza di comuni come San Mirtillo, nel mondo di Flora la magia esiste e basta, e i Normal ne hanno preso atto. Bizzarro, ma secondo me ha funzionato bene. Confesso che solo a fine lettura ho scoperto che questo libro, a quanto pare, è piaciuto solo a me. In rete si trovano quasi esclusivamente bocciature e pareri negativi, invece vi dirò, nonostante lo stile di scrittura sia piuttosto infantile e le poche pagine non permettano un grande approfondimento, io mi sono divertita tantissimo! Flora finisce nelle situazioni più improbabili, tra incantesimi, lezioni di magia e compagne di scuola perfide come non mai. Bloccata a San Mirtillo senza internet né fidanzatino, Flora si ritrova a fare i conti con la sua normalità. L'assenza di magia la rende diversa dagli altri e mi è piaciuta questa visione capovolta della realtà. In genere nei Fantasy/YA ci troviamo davanti a personaggi con poteri magici costretti a nascondere la loro diversità, questa volta invece è Flora ad essere discriminata per la sua "normalità". Un concetto interessante, trattato con leggerezza e con un linguaggio che ai ragazzi di oggi suonerà famigliare. Niente metafore o discorsi noiosi, solo un gruppo di ragazzi del liceo alle prese con le difficoltà della vita e con un pizzico di magia. Se dovessi analizzarlo con gli occhi di un'adulta probabilmente mi sarei sentita in dovere di bocciarlo, le lacune ci sono e non lo nego. È un po' superficiale, scritto alla leggera e sì, gli adolescenti sono fastidiosi, c'è poco da fare. Come dicevo però io sono riuscita a chiudere un occhio, avevo voglia di una storia frizzante per farmi due risate, e non posso ritenermi delusa. Perché riso ho riso, e anche tanto. I discorsi botta e risposta e le situazioni surreali mi hanno trasportata per un paio d'ore in un mondo in cui avere come compagna di banco una vampira e farsi comparire il pranzo con uno schiocco della dita è considerato all'ordine del giorno, e voglio dire, io in un mondo del genere mi ci trasferirei all'istante. Leggendo Solo Flora sono tornata ragazzina, sono certa che a 15 o 16 anni lo avrei amato! Ma sono felice di averlo recuperato, anche se sono fuori target ne ho apprezzato la leggerezza, è un romanzo spiritoso, che sfrutta l'umorismo e i cliché tipici degli YA a suo favore per raccontare con onestà i problemi e le paura degli adolescenti di oggi, con i loro pregi e difetti. Per questo lo ritengo valido. Bizzarro, imperfetto e ipoteticamente sciocco agli occhi di un adulto, ma secondo me sa come parlare ai ragazzi e affronta tematiche interessanti. Prima o poi recupererò il cartaceo, mi piacerebbe averne una copia in casa!
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Flora è una ragazza normale, letteralmente, una NP (Normal People) costretta per impegni di lavoro della madre a trascorrere un anno a casa di una zia facente parte della popolazione DP (Different People).
Chi sono i DP? Semplice: sono fate, streghe, elfi, nani, angeli, vampiri, leprecauni e altre creature, tutte riconosciute dal Ministero dell'Interno. Compiuti i diciotto anni di età i DP devono abbandonare le proprie famiglie NP e seguire la propria natura, trasferendosi in uno dei 27 Comuni DP presenti sul territorio Italiano. La zia di Flora ad esempio abita a San Mirtillo, nei pressi di Chivasso, in Piemonte.
Adattarsi in una comunità magica non sarà facile per Flora - Flora la normale, soltanto Flora - soprattutto a scuola. Le adolescenti sanno essere davvero delle grandissime stronze, e sicuramente lo è Alibella, che da subito vuole mettere in chiaro la sua magica superiorità rispetto all'ultima arrivata. Fortunatamente Flora riuscirà anche a farsi delle amiche, come Lorelei e Magenta, e poco alla volta prenderà confidenza con questo nuovo stato di cose.
A complicare le cose ci pensa un ragazzo che sembra particolarmente interessato a Flora: per sua sfortuna è il ragazzo più ambito della scuola, nonché il fidanzato di Alibella. Senza considerare il fatto che Flora ha già un ragazzo, Leo, che la aspetta a Torino tutti i fine settimana e che non sarebbe sicuramente contento di sapere cosa sta succedendo a San Mirtillo.
Come se non bastasse il paese è talmente piccolo che rischia di essere cancellato per sempre e la comunità accorpata ad altre province, e Flora sembra l'unica in grado di evitare che ciò accada.
Un racconto breve e simpatico, leggero e originale, scritto con un registro decisamente informale e colloquiale. L'avventura di Flora fra i DP è paragonabile a quella che potrebbe affrontare una qualsiasi adolescente costretta a frequentare un anno in una scuola completamente nuova. I problemi, le difficoltà, le ansie e le insicurezze sono universali, ma qui abbiamo un tocco di magia in più.
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Flora è un'adolescente che vive a Genova con la mamma biologa che ha l'occasione di passare un anno a Brisbane, Australia per un progetto di lavoro. Propone alla figlia questa esperienza ma lei è troppo legata al fidanzato a Torino e preferisce trasferirsi dalla zia a San Mirtillo, un ridente paesino dove abitano i DP, Different People. Persone con poteri magici, streghe, fate, vampiri, gnomi. Lei sarà l'unica NP Normal People della scuola ed è buffo come viene bullizzata al contrario.
Ecco, per me già l'incipit l'ho trovato assurdo, quale ragazza normale! rinuncerebbe a un anno a Brisbane, Australia? Non dico mica in mezzo alle pecore in Nuova Zelanda... poi ho visto però che è un pò tutto al contrario in questo libro. I Normal People sono in minoranza (almeno a San Mirtillo) e la povera Flora è costretta a vivere questa vita al contrario in cui riesce comunque a farsi delle amiche (loro malgrado) e delle nemiche. I personaggi sono ben strutturati e caratterizzati, anche quelli appartenenti alle categorie magiche. Mi ha fatto morire dal ridere il prof che non si sa se è maschio o femmina.
E'vero, Flora si ritrova in minoranza in un piccolo mondo fatto da DP ma questi sono costretti a vivere in comunità isolate dagli altri un pò come gli indiani d'America, delle riserve in cui vivono solo tra loro. Per cui ben venga la cugina con il fidanzato normal e si spera che l'intrusione di Flora possa favorire la mescolanza, il famoso melting pot!
L'ho trovata una lettura facile e leggera, adatta ai ragazzi, dove tra le righe vengono passati diversi messaggi. Oltre all'importanza di coltivare e preservare la diversità, secondo me un messaggio importante è quello di non dare troppo peso agli amori adolescenziali che arrivano, restano il giusto e passano. Non bisogna farsi condizionare nelle proprie scelte dall'altro.
Flora l'ho trovata simpatica ma non sono riuscita ad entrare totalmente in empatia con lei per la sua scelta iniziale. Col cavolo che mi sarei lasciata sfuggire un anno a Brisbane (che oltretutto è anche carina come città. -
Questo libro parla di Flora, una ragazza adolescente che deve scegliere se seguire la mamma in Australia per un anno o rimanere in un paesino nel piemontese da una zia che vive a San Mirtillo, uno dei comuni DP (different people) dove sono confinati a vivere le creature magiche. Sceglie San Mirtillo per poter rimanere vicino al fidanzato Leo.
A complicare tutto questo ci si mette Alibella una sua compagna di classe nel comunque DP che la prende di mira.
Che dire, non conoscevo questa autrice e questo libro secondo me è stupendo, corto ma simpatico, in qualche modo reale, i dialoghi sembrano esattamente quello tra adolescenti ( anche nelle parole, parolacce utilizzate) e le paturnie che si fa Flora anche sono quelle che può essersi fatto ognuno di noi alla sua età. Un bel mix tra reale e fantasia. E volendo questo può farci riflettere su quanto la differenza è qualcosa che ci limita, il non fidarsi a prescindere, credo davvero che quando la mia bimba sarà abbastanza grande glielo farò leggere perché potremmo utilizzarlo per affrontare questo tema in modo più semplice, più aperto.
In ogni caso per una lettura leggera io lo straconsiglio e lo acquisterò presto da tenere in libreria ☺️ -
Ho fatto davvero una grande fatica a finire di leggerlo. Anche se la storia di base (una ragazzina che, suo malgrado, si ritrova a vivere in un paese riservato alle creature dotate di magia e a condividere con loro la quotidianità, scuola compresa) avrebbe del potenziale, non mi è piaciuto affatto lo stile in cui è narrato.
Inoltre, il fatto che il narratore che si rivolga direttamente ai lettori lo trovo un espediente, palese e forzato, per fare i simpaticoni adatto a libri per bambini e molto meno a quelli per adolescenti. E il ricorso a tale 'trucco' in questo libro è decisamente ridondante ed esagerato.
Altra cosa che non mi è garbata (ma questo è un mio vezzo personale) è il continuo (e, a parer mio, inutile) ricorrere a parole, definizioni e nomi in inglese in una storia narrata in italiano e ambientata in Italia. Fastidioso quasi quanto l'orticaria che mi sale a leggere, in certe vecchie traduzioni, Caterina e Giuseppe (Catherine e Joseph di 'Cime tempestose') o, ancora più tremendi, Bettina e Gianna (Lizzie e Jane di 'Orgoglio e Pregiudizio'). -
Alle volte mi capita di leggere i volumi che ha in mano la minore, un po' per gratificarla se me li consiglia e un po' perché so che, puntuale come un cucù ginevrino, mi chiederà una mano quando si tratterà di schedarli per la scuola.
Ecco, questo libretto dalla trama abbastanza inconsistente - la quindicenne Flora si ritrova ad essere l'unica persona non dotata di poteri magici a San Mirtillo, comune piemontese che la ospita temporaneamente e ove la sua vita liceale sarà tutt'altro che facile - posso dire di averlo scorso con piacere.
E' un fantasy che si fa leggere, toh, perché l'autrice dà spazio alle dinamiche relazionali giocando sul potere di immedesimazione di un pubblico di giovanissimi.
Camilla, dodici anni e mezzo, gli ha dato tre stelle "piene e luminose", che io mi limito a riproporre perchè il target è decisamente il suo. -
Un romanzetto rilassante, divorato in una pigra domenica all'ombra in giardino. La storia e' semplice e scorrevole, niente di che, peccato pero' perche' l'idea di base prometteva molto di piu'. La vicenda di Flora, unica normale in mezzo ad un paese di maghi, fate, folletti e vampiri, poteva essere davvero interessante per riflettere sulle differenze. Le mie aspettative pero' sono rimaste deluse, perche' quell'elemento e' secondario e per me poco approfondito. Resta una storia adolescenziale in certi passaggi un po' scontata, in altri piacevole e divertente. La cosa peggiore resta il rifiuto di Flora all'inizio della storia, quando avrebbe la possibilita' di andare a vivere un anno in Australia! Come si fa solo a pensare di lasciarsi scappare una occasione simile?
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Pur di non lasciare per un anno il suo ragazzo, flora rinuncia ad andare con la madre e si trasferisce in un piccolo comune del Piemonte a casa della zia Mariapia.
Fin qui non ci sarebbe niente di male se non fosse che la zia é una strega.
Flora si ritrova catapultata in un posto dove elfi, vampiri, streghe,fate e stregoni vivono tranquillamente.
Ne vedremo delle belle.
Storia molto carina e divertente.
La diversità raccontata come fiaba e in maniera del tutto naturale, ironico.
Certo é un libro scritto per gli adolescenti. Infatti l'autrice si esprime utilizzando il loro linguaggio ( certo magari ci sono un po troppe parolacce però vabbe).
E un racconto di una leggerezza unica che ti permettere di evadere un po dalla quotidianità.
Certo per tutto il libro flora rimane con un unico dubbio: il maestro shine (l'elfo) é uomo o donna??
Alla fine la forza di questo libro sia proprio l'assenza di pregiudizi nei confronti degli altri.
Flora é si priva di magia ma avrà tanto da insegnare -
La Bertola si cimenta con il middle grade, dando vita ad un romanzo breve in cui la sua solita verve surreale, diventa ancora più surreale mischiando urban fantasy e turbe adolescenziali. Si fa leggere, ma non è indimenticabile.
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Sinceramente mi aspettavo molto di più.
La storia è bella, si potrebbero approfondire un attimo i personaggi, e personalmente non mi piace lo stile di narrazione, accompagnato da parecchie parolacce.
Insomma, pensavo meglio. -
La storia di una ragazzina che si ritrova a vivere dalla zia strega, il tutto condito con elfi, fate e cose del genere, sulla la scia del successo di Harry Potter. Il tutto è raccontato con piglio ironico e simpatico. Mi sarebbe piaciuto ancora di più se l'avessi letto a sedici anni.
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Meraviglioso!! Voglio un seguito!
Adoro Martin e Flora! -
Niente di paragonabile a "A neve ferma" o "biscotti e sospetti". Storia assurda e raffazzonata, personaggi poco delineati, finale sconclusionato. Si salva solo la sua scrittura, sempre mordace.
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Recensione completa qui sul blog - - ->
https://librodipendenzatotale.blogspo... -
Non ho finito l’estratto, sembra un libro per bambini! Aiuto…
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recensione completa su:
http://mypageslapage.blogspot.it/2016...
Stefania Bertola ha scritto una storia interessante, con un personaggio che ha in sè l’animo di una piccola “guerriera” e proprio per questo mi sento di consigliarlo. Nella vita a volte si deve combattere è sempre meglio farsi trovar pronti, magari ricordando le piccole e inconsuete battaglie di Flora nel villaggio di San Mirtillo, un villaggio dove tutto è possibile, un villaggio dove anche una semplice ragazzina di quindici anni può sentirsi differente nella bellezza della sua normalità. -
Ottimo per accompagnare i miei deliri febbrili
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Recensione su:
http://wp.me/p3X6aw-12F -
Dò tre stelle perchè alla fine non si riesce capire ( almeno io ) il finale , però è consigliato a chi ama la magia .