Antologia di Spoon RiverIl nuovo Spoon River by Edgar Lee Masters


Antologia di Spoon RiverIl nuovo Spoon River
Title : Antologia di Spoon RiverIl nuovo Spoon River
Author :
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ISBN : 8854141070
ISBN-10 : 9788854141070
Language : Italian
Format Type : Hardcover
Number of Pages : 624
Publication : First published January 1, 1924

«Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, / il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, il beone, il rissoso? / Tutti, tutti dormono sulla collina». Quanti di noi hanno accompagnato la voce di Fabrizio De André canticchiando la celebre e struggente ballata? L’autore di Spoon River era un avvocato del Kansas, colto frequentatore dei classici che, per la stesura delle opere considerate poi tra le più innovative e originali della poesia americana, si ispirò agli epigrammi greci dell’Antologia Palatina, alla Divina Commedia, ai poeti romantici inglesi. E compose il documento forse più esaustivo, completo, realistico e lirico della vita nella provincia americana di fine Ottocento, testimoniata dagli abitanti del paesino di Spoon River che ora, appunto «dormono, dormono, dormono sulla collina». Con distacco, con passione, con ironia, con rabbia, ognuno si presenta sul palcoscenico ideale che l’autore gli offre e racconta la propria storia: la vittima accusa il carnefice, e subito dopo il carnefice cerca di giustificarsi agli occhi dei posteri o piange il proprio rimorso. Gli innamorati si confessano l’un l’altro segreti che da vivi non ebbero il coraggio o la viltà di svelare. La poesia nuova di Masters, asciutta, limpida, forte, procede nel racconto come una lente d’ingrandimento che rivela anche i particolari più nascosti, gli inganni meglio dissimulati, le frodi, le ipocrisie. O i desideri e la bellezza di uomini e donne cui la società negò ogni riconoscimento. Ognuno finalmente dice la verità.


Antologia di Spoon RiverIl nuovo Spoon River Reviews


  • Laura V. لاورا

    All’ombra de’ cipressi

    Sono tante le storie racchiuse tra le pagine di questa celeberrima antologia. Storie di rimpianti, disillusioni, recriminazioni; alcune sono come pugni nello stomaco, altre malinconiche carezze di poesia. Opera decisamente originale, questa di E.L. Masters che finalmente ho avuto occasione di leggere, nella quale si dà voce a coloro che voce più non hanno, e che forse, a seconda dei casi, non l’ebbero mai. Davanti agli occhi del lettore sfila una umanità variegata, al di là di ogni tempo e luogo, poco importa che lo sfondo sia quello dell’America puritana tra Otto e Novecento: timorati di Dio e ministri del culto dediti all’alcool, idealisti e avidi di denaro, soldati caduti pro patria che avrebbero preferito finire i loro giorni lontano dal fronte, poeti e scrittori o aspiranti tali, vittime e carnefici, calpestati senza alcuna speranza di riscatto e derisi a cui arride la rivincita, chi non ha compreso niente della vita e chi, infine, tutto… come la buonanima che così sentenzia:

    “Da giovane le mie ali erano forti e instancabili
    ma non conoscevo le montagne.
    Da vecchio conoscevo le montagne,
    ma le mie ali stanche non potevano seguire la visione –
    Il genio è saggezza e gioventù.”

    E intanto “Tutti, tutti, dormono sulla collina”, mentre l’inarrestabile scorrere del fiume Spoon lungo il suo corso, superba metafora dell’esistenza, si porta via tutte quelle piccole storie di ordinario vivere (e morire) per consegnarle all’eternità.

  • Marco Beneventi

    Camminando fra le lapidi del cimitero della vecchia Spoon River si possono scoprire gli intrecci delle vite di un tempo, infatti i morti, finalmente liberati dal vincolo della carne, possono esprimere in totale libertà e sincerità ció che in vita hanno sempre taciuto per convenienza, paura o rispetto.
    In questa meravigliosa raccolta di poesie in versi liberi (da cui anche De Andrè prese libero spunto per le bellissime canzoni contenute nel disco “Non al denaro non all’amore nè al cielo”) possiamo ritrovare, sotto forma di “epitaffi”, i pensieri dei tanti abitanti vissuti nell’immaginaria cittadina di Spoon River.
    Masters è riuscito, con l’utilizzo di pochissime parole, a condensare interi mondi fatti di gioie, dolori, vittorie, sconfitte, odi e pentimenti, molti “spaccati” di vita che incontreremo si intrecceranno poi fra loro creando così un’affresco maestoso ma al contempo decadente di quella che poteva essere la vita di una piccola cittadina americana dei primi del 900.
    Incontreremo nella lettura 248 personaggi che copriranno un pó tutti i mestieri, dal più umile maniscalco o dall’irriverente perdigiorno, passando dal fotografo, dal soldato o dall’oste sino ad arrivare al medico o al magistrato e la particolarità del tutto è che lo stesso Masters prese come ispirazione per i suoi personaggi persone realmente esistite e in vita al momento della pubblicazione dei suoi scritti, cosa che gli causó più di un grattacapo per il fatto che molti ritrovarono propri segreti o frasi sconvenienti proposte così alla mercè di chiunque.
    Masters nella stesura degli epitaffi ha avuto la straordinaria capacità di carpire l’anima dei personaggi, riuscendo a creare un’empatia molto forte con chi legge.
    Un libro evocativo, profondo, filosofico che riesce a trasportarti se saputo accettare ma sicuramente non adatto a tutti per il modo in cui è scritto.

  • Loretta

    La particolarità che più mi ha colpito di questa corposa raccolta di epitaffi poetici e il fatto che i protagonisti di molti di essi, colgono l'occasione della propria morte per dire, finalmente oserei dire, ciò che in vita non hanno avuto la possibilità di esprimere.
    Questa considerazione me ne suscita subito un'altra: credo infatti che si possa creare una sorta di parallelo tra queste anime che prendono la parola "post mortem", e i protagonisti della letteratura "nera", costretti appunto a raccontarsi dal margine sociale, in cui il Colonialismo Occidentale li aveva relegati.