Title | : | Ragazze mancine |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8806222880 |
ISBN-10 | : | 9788806222888 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 288 |
Publication | : | First published November 5, 2013 |
Ragazze mancine Reviews
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Un po’ più chick del solito ma sempre con qualcosa che, a me, convince.
La Bertola è il mio porto sicuro, è l’Autrice (rosa) da cui corro quando ho bisogno di leggerezza. -
Lettura leggera senza troppe pretese che è riuscito a strapparmi un bel po' di risate! TW: piemontesi
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http://tiserveunlibro.blogspot.it
" A spingermi non era un particolare amore per il denaro, o il desiderio di comprarmi molte cose. Il mio obiettivo era un altro: non volevo dover mai nella mia vita lavorare, e volevo invece trascorrere la mia intera esistenza a leggere, ascoltare musica, vedere i posti e imparare cose. Volevo una vita da dedicare al piacere di studiare."
" Più ne sento parlare, di questa cognata, più mi fa venire in mente Guenda. Esisteranno anche cognate adorabili, ma certo io non ne conosco."
Adele conduce una vita agiata che è poi la vita che ha sempre sognato; non lavora, dipende da un marito ricco, e non fa nemmeno la casalinga. Adele è cinica e sufficientemente egoista da non desiderare figli, cani o qualsiasi altro tipo di legame affettivo che possa vincolare la sua libertà.
Improvvisamente però si ritroverà povera, senza casa, e obbligata a provvedere a se stessa e ad un cane.
Al culmine della disperazione, ecco che nella sua vita entra Eva con la figlia poco più che neonata, e a causa di un medaglione trovato casualmente da Eva, le loro vite prenderanno strade improbabili.
Difficile spiegare davvero un romanzo come "Ragazze mancine", difficile incasellarlo in un genere e dargli un'unica chiave di lettura.
E' un romanzo al femminile, in cui le protagoniste sembrano esattamente l'opposto di ciò che sono in realtà. Adele inizialmente è detestabile ma finisce per risultare geniale e di un umorismo irresistibile, Eva appare come una scapestrata ma alla fine risulta inaspettatamente saggia e responsabile.
L'autrice ci narra con grande maestria le vicende di una galleria di personaggi così vasta e ben assortita da non risultare mai noiose, e per farlo usa il pretesto di un equivoco legato al medaglione da cui Eva non si separa mai, e che alla fine sarà la chiave di tutto.
E' un romanzo degli equivoci, è la possibile sceneggiatura di un film; il ritmo incalzante, gli intrecci ben riusciti, i tempi perfettamente incastrati, l'originalità.
Ecco, l'originalità direi che è proprio il punto forte di questo libro, da cui le protagoniste femminili escono vittoriose a discapito di quelle maschili, in nome dell'indipendenza, dell'autostima e dell'emancipazione che non sono ancora del tutto scontate.
Insomma un bel libro, uno stile fresco e brillante, un'autrice originale e ironica, e chissà che magari prima o poi "Ragazze mancine" non diventi anche un film. -
ho letto questo romanzo di stefania bertola con grande curiosità perché l'autrice ha un seguito molto nutrito (anche fra chi "legge bene") ed è pubblicata da una casa editrice importante. pur avendo trovato la sua prova precedente deboluccia mi ero abbastanza divertita nelle parti più *tecniche*, sulla redazione del romanzo rosa. ora, purtroppo, mi sono trovata davanti a un romanzo rosa vero e proprio, fiacco e prevedibile- pieno di stereotipi meccanici che non riescono a essere ironici, con una storia palesemente inverosimile e sfilacciata e due protagoniste (le ragazze mancine del titolo) scialbe, banali e sciocche, ognuna a modo suo. credo che si possa far sorridere con leggerezza e arguzia, creando libri lievi ma godibili (come fa, ad esempio, india knight), ma non è questo il caso e chissà, forse siamo noi italiani o forse è l'editoria o forse è il momento... però mi aspettavo qualcosa di meglio.
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Tante storie che convergono in una, un po' come dire che tutte le strade portano a Roma. Molto carina e piacevole da leggere.
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Ho letto questo romanzo divertendomi e allo stesso tempo pensando che la Bertola è davvero brava a non sforare nella chick lit pura e semplice.
Perché il confine è a un passo, eppure non ci si arriva: quando sembra di esserci, ecco che l'autrice sfodera una frase perfetta, un fulgido esempio di talento.La maggior parte dei clienti compensa la dolorosa scoperta, avvenuta molti anni prima, che Babbo Natale non esiste, scegliendo il Prendi e Taci, ovvero uno scatolone a prezzo fisso e con dentro quel che c’è c’è. Ogni settimana è Natale, per loro. Si trovano davanti alla porta di casa il pacco, non sanno chi l’abbia lasciato lí né quando, lo portano dentro e, ancora con il pigiamino addosso, lo aprono: oh! Che stupore delizioso! Le stesse cose che comprate al supermercato sono una noia grande, sempre le uova, sempre le pere, sempre i biscotti di riso, se trovate nello Scatolone Castelli diventano stuzzicanti e deliziose. Adesso lo fanno in tanti, il servizio che ti prendi quello che ti mandano, ma il primo è stato proprio Cristiano Castelli, l’uomo che ha trasformato in giocattoli il cavolo rosso, la salsiccia e la toma di montagna.
Invece la cosa meno riuscita, all'inizio, è la caratterizzazione macchiettistica dei personaggi, e in primis delle protagoniste, Adele ed Eva, l'una troppo calcolatrice e insensibile, l'altra troppo anticonformista e "buona"; l'una viziata e fannullona, l'altra mai nella condizione di riposarsi, eppure sempre piena di ottimismo.
Che poi la situazione evolverà e con essa le due "ragazze mancine" è telefonatissimo, ma si tratta di una metamorfosi graduale e piacevole da osservare.
Alla trama principale, sintetizzabile con "giovane moglie piantata e giovane madre spiantata si incontrano all'autogrill e niente sarà più come prima", se ne sovrappongono altre, ad esempio quella del matrimonio permissivo ma solido tra la famosa divorzista e il conte, dongiovanni deficiente integrale nonché personaggio spassosissimo.
Bella anche l'ambientazione tra Torino e borghi e campagne limitrofe, tra palazzi eleganti e regali del centro e ville di inizio novecento in mezzo al verde, dalle imposte gozzaniane (cit.).
In conclusione una lettura da 4 stelline e un certo conforto nel sapere che ho lì pronti altri libri della Bertola, per quando ce ne sarà bisogno. -
Al momento ho letto solo due romanzi della Bertola - questo e romanzo rosa. Non posso che apprezzare i suoi romanzi rosa potmoderni - in cui la trama si snoda tra citazioni e una dolorosa autoconsapevolezza che la vita non è un romanzo e tuttavia è bello raccontare, dipanare delle trame in cui tutto alla fine viene a coincidere come un orologio meccanico con la strenua consapevolezza che normalmente le cose non vanno così. Esco da questo libro un po' di saggezza sulle principali idiosincrasie femminili, e soprattutto con un'ammirazione sconfinata per il finale, in cui viene palesemente rovesciato il canone estetico di un gran film da manuale, con leggerezza e l'ironia di riscrivere con leggerezza ciò che è già scritto. Dove sta la vita, allora dico io? Sta in qualche punto nel mezzo, tra realtà e finzione, sogni e aspirazioni. Leggere un libro della Bertola è un po' come vedere un film dei fratelli Cohen, che non a caso vengono citati abbondantemente lungo tutto il libro. Un continuo interrogarsi sulla natura del processo fizionale.
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Un bel giorno Adele scopre di essere stata abbandonata dal marito, che ha dichiarato fallimento ed è scappato con l'amante. Ritrovatasi senza casa e senza il becco d'un quattrino, Adele farà la conoscenza di Eva, una giovane madre single alla ricerca perenne di un lavoro.
Aiutandosi a vicenda per sbarcare il lunario, si ritroveranno impegnate in un giro di tradimenti, di ricerche di gioielli scomparsi ed in mezzo a famiglie strampalate.
Lettura molto gradevole, che riesce a strappare in più di un'occasione un sorriso a bocca aperta. Le protagoniste sono diversissime tra loro eppure perfettamente bilanciate, le avventure che vivono sembrano improbabili ma, a pensarci bene, non sono invece così distanti da sotterfugi e manie che si sentono raccontare alla televisione.
Lo stile è fresco, esuberante, non troppo sdolcinato (anche nei momenti più sentimentali) e riesce a coinvolgere in pieno il lettore.
Promosso in pieno! -
Sempre splendida Bertola! Una commedia romantica e spiritosa, con battute continue e riferimenti di tutti i tipi, da Mma Ramotswe alle canzoncine per bambini (Cocomero tondo tondo, sììì!!) al Festival dell'Opera di Glyndebourne, evento chic dell'estate londinese.
Un libro che si legge con il sorriso sulle labbra, esagerato, rosa confetto e molto, molto divertente! -
Nonostante la presenza di numerosi personaggi, forse un po'troppi,la narrazione della Bertola è sempre splendida e buffa. Una vicenda avvincente, simpatica e perfetta per soddisfare la voglia di leggere qualcosa di carino, senza doversi impegnare troppo!
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Oh, la Bertola mi piace proprio.
Ragazze Mancine non è Romanzo Rosa come livello di humor, però é piacevole, scorrevole, interessante. Se c'è una cosa che mi piace é leggere un autore che sa giocare con le parole; presente King e i suoi neologismi, le sue frasi riadattate alla situazione? Stessa roba, ma in chiave leggera.
Libro piccino a livello di pagine. Ne avrei lette volentieri altre 50/70, ma é perché sono ingorda. In realtà non ha bisogno di aggiunte - e questo è un altro pregio. Significa che la Bertola sa quando fermarsi e/o ha un ottimo editor dietro e lo ascolta.
Ora vado a caccia degli altri. -
L'ho letto dopo "A neve ferma" della stessa autrice, che mi era piaciuto...insomma una storia leggera, sfiziosa e piacevole, un pò romantica ma non patetica...
"Ragazze mancine" invece non l'ho trovata particolarmente piacevole o scorrevole...non lo rileggerei... -
Sempre spiritoso, ma il peggiore tra i libri letti di Stefania Bertola
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Adele ha poco più di trent'anni, si è sposata con un uomo ricco e tutto quello che vuole fare nella vita è leggere e oziare. Ma un brutto mattino le cose cambiano: il marito sparisce con l'amante, in banca non ci sono più soldi e in cucina c'è il cane dell'amante. Adele è attonita, mentre è in autostrada per portare il cane al canile, una giovane donna con una bambina salgono sulla sua auto. Sono Eva e Jezz, che vivono giorno per giorno. Due mondi che si scontrano...
Martedì parteciperò per la prima volta a un gruppo di lettura reale, hanno scelto questo libro. Carino, con alcune situazioni divertenti, un finale abbastanza scontato. Da leggere quando si ha la mente stanca.
* – Si vede che sei esperto di relazioni ma non di sentimenti. Se è innamorata, da qualche parte dentro di lei c’è una ragazza sincera che sperava che tu mollassi la sua amica e andassi da lei a dirle: non posso vivere senza di te. – Oh, ma io posso vivere senza di lei. È piú brutto, ma posso. -
«I maschi ci mettono un po' a capire le cose. Cioè, ad esempio, anche se si innamorano, non è che se ne accorgono subito. Credono di non stare bene, tipo di aver mangiato troppo»
Storie di donne, di uomini e di quei tradimenti che ti sconvolgono la vita. Un libro divertente e ironico, di quelli che si leggono con piacere sotto l'ombrellone. Il bello di questo libro è nei piccoli dettagli, nella descrizione dei gesti in cui è facile riconoscersi, nei personaggi minori e nelle battute sugli uomini e sulle donne.
La trama ha i suoi limiti: alcuni colpi di scena suonano forzati, e la confusione soprattutto nella prima parte del libro, rende difficile orientarsi tra i personaggi.
Un libro da inserire nella lista per le vacanze. -
Uno spasso come sempre :)
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Lettura piacevole, fresca e frizzante ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio. Di certo non siamo al livello di "A neve ferma".
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Una lettura piacevole senza troppe pretese, personaggi quasi caricaturali in una trama senza troppa fantasia. Lettura da ombrellone.
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Simpatico, divertente, veloce. Una lettura leggera della quale avevo proprio bisogno
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Sempre frizzante, allegra e spensierata! Bello!
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Recensione -
Adoro la Bertola. Era il libro che volevo leggere in questa settimana particolare. Mi ha intrattenuto, svagato e fatto ridere.
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http://bisus.it/2014/01/12/ragazze-ma...