Title | : | Io baro tu bari egli bara |
Author | : | |
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ISBN | : | - |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Kindle , Hardcover , Paperback , Audiobook & More |
Number of Pages | : | - |
Io baro tu bari egli bara Reviews
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Uno spasso assoluto 🤣🤣🤣
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recensione per blog letture sale e pepe- le chat recensioni
Divorato in un paio di giorni e terminato in una notte insonne coi grilli in concerto; personaggi vividi che ti entrano nel cuore e di cui già sento la mancanza…
Quando ho prenotato la copia recensione di questo romanzo ignoravo chi fosse l’autrice.
Il lavoro di marketing fatto per pubblicizzarne l’uscita mi aveva spinto a dire: devo leggerlo!
Non riuscendo poi a trovare fra gli utenti Ig il profilo di Giulia, ho chiesto alla Words di illuminarmi su quale fosse quello dell’autrice.
Il mio stupore nell’apprendere che si trattasse di colei che si cela sotto lo pseudonimo di “Grrr Power” ve lo lascio solo immaginare.
“Oddio quella pazza!” mi sono detta, “ma io la adoro!”
Poi però sono rinsavita, rendendomi conto che, se solo i suoi video mi mandavano fuori di testa, non riuscivo nemmeno a immaginare cosa avrei trovato scritto…
E così è stato: dopo un’introduzione decisamente originale (vi lascio tutta la sorpresa), mi sono subito trovata coinvolta nello scambio di opinioni (leggi: ricatto) fra Amelia e Matilde, che mette le basi a tutta la storia. Le schermaglie verbali fra queste due amiche sono state così affilate che un lanciatore di coltelli sembra, al confronto, un bimbo che scaglia a terra i suoi pupazzi.
L’ultimatum per la sopravvivenza di quel rapporto decennale è presto detto:
“Se vuoi che restiamo amiche, vieni al mio matrimonio con un uomo.”
Fosse facile per Amelia, colei che:
“sono sposata col mio lavoro. E ci amiamo un sacco”
e che gli ultimi uomini coi quali è uscita le avrebbero sparato a vista… ma la soluzione è nelle mani della sposa: la Love4Every1, agenzia per cuori diversamente solitari che si avvale dell’intelligenza artificiale per creare abbinamenti perfetti.
E per amore di quell’unica amica, Amelia cede e viene abbinata al suo coach virtuale che verrà chiamato Jennifer (Nazifer per gli amici)
“Jennifer la conosceva da meno di mezz’ora e meglio di chiunque altro. Roba da portare lei al matrimonio, se non fosse stata un computer.”
Tommaso lavora nell’agenzia di pompe funebri di famiglia insieme al fratello Carlo. Un brutto incidente in moto ha lasciato parecchi danni su corpo e psiche, la sua dedizione al lavoro si manifesta nella cura maniacale che ha nel preparare i suoi “clienti” rendendoli al meglio possibile nonostante la “condizione”; in fissa con l’armocromia, lotta contro gli abiti non in palette scelti dai parenti per i cari estinti. Anche lui si lascia ricattare emotivamente dalla famiglia e si rivolge alla Love4every1 per spezzare la sua “singletudine”.
Lui e Amelia si trovano subito in sintonia, si piacciono anche!
“sembra un agglomerato di soffice barba tricolore, altruismo e dolcezza”
“era una bella ragazza, profumava di borotalco […] una mano liscia e un bel sorriso cordiale”
Ma, indispettiti dalla situazione in cui si sono trovati, partono al contrattacco.
Un patto, la finzione per ingannare agenzia e i committenti, una frequentazione inaspettatamente piacevole, la capitolazione inattesa, da qui il PANICO!
Amelia e Tommaso hanno i loro fantasmi, traumi, menomazioni fisiche e mentali, non pensano di poter realmente interessare l’altro; lo struggimento di questi due cuori che non volevano più amare, e ci si sono trovati immersi, ci causa attesa, palpitazione, tenerezza.
Narrazione in terza persona, irriverente, acuta, dialoghi taglienti ed esilaranti: esattamente quello che ci si può aspettare da un’autrice come Giulia.
Ho avuto bisogno di tutta la concentrazione possibile perché questo non è un romanzo da leggere en passant: ogni passaggio è dovuto, ogni considerazione va analizzata e assaporata e il tutto crea un’esplosione di umorismo nero che è una vera delizia.
Ma poi si va oltre lo scherzo, la battuta e la risata: si scandagliano le insicurezze, si sprofonda nell’autocommiserazione ed, esattamente come per i protagonisti, non si riesce a vedere una via d’uscita: l’infelicità pare essere l’unica soluzione in questa grama vita.
L’ho amato oh sì! Mi ha divertito? Rispondo come Nazifer: “rido, rido, rido!”
Ve lo consiglio? Assolutamente sì! Ma se siete bacchettoni potreste storcere un po’ il naso, e se non lo siete… cosa state ancora aspettando? -
«L’esperienza dell’assistente necroforo potrebbe alterare le tue emozioni profonde e farti regredire allo stadio emotivo di una pietra arenaria. Un’esperienza che vorrei evitare, dato che sei già abbastanza compromessa, sentimentalmente parlando.»
Appena spento il mio amato kindle ho sospettato, seriamente, di avere una paresi facciale causa sorriso fissato sulla mia faccia, ebete sul viso vi domando: desiderate leggere un vero chicklit, di quelli perfettamente scritti, sapientemente strutturati, con una voce particolare, intelligente e coinvolgente?
Io l’ho trovato in Io baro, tu bari, egli bara. E, come ovvio a partire dal gioco di parole del titolo, non vi annoierete proprio mai perché la Barucco non si è risparmiata nel creare un romanzo in cui una pagina tira l’altra, e una chicca brillante dopo l’altra, verrete trascinati in dialoghi e scene perfette.
La protagonista, Amelia è costretta dalla sua migliore amica Matilde non solo ad accettare una settimana di appuntamenti al buio, e perfino di essere guidata da una particolare voce creata dall’agenzia stessa. Lei la dea dell’obiezione, messa a dura prova dal ricatto per cui rischia l’amicizia di una vita intera, si ritrova catapultata, in solo otto giorni, in un vortice che le farà fare pulizie di ogni certezza insita dentro di lei e la fa scontrare con un agglomerato di soffice barba tricolore, altruismo e dolcezza.
Tommaso è stato messo a dura prova dalla vita, a causa di un incidente di moto che lo ha stravolto, portandolo ad avere una faccia fantasia, e una lunga cicatrice sull’addome che lo fa sentire a metà. Così come l’impotenza che per quanto sia una condizione davvero complessa da accettare gli permette di lasciare andare chi era prima, e trovare qualcosa di inaspettato e beh perfetto, con cui far liberamente strombazzare il suo neurone coglione e sentirsi felice, nonostante all’inizio la cosa gli si ritorca addirittura contro con la stessa violenza dell’incidente motociclistico.
“Le dirò che esiste solo un’Amelia. L’Amelia di cui mi sono innamorato.”
Tra di loro però c’è anche qualcun altro, una diabolica voce insistente e persistente che guisa battute ironiche e guida con sfacciataggine e rischiando spesso un crudo spegnimento, il cuore diversamente solitario di Amelia. Con Jennifer si instaurerà un rapporto di odio, battute acide e verità poco velatamente sbattute in faccia che rendono questa lettura un pozzo di risate.
Giulia Barucco nuova regina del chicklit italiano dell’estate 2024! -
Attenzione questa recensione potrebbe contenere elevato entusiasmo, fangirlamenti impuniti e consigli non richiesti. 1° consiglio: non leggete in pubblico, causa attacchi di sghignazzamento acuto terribilmente imbarazzanti. Questo libro ha tutto ciò che si può desiderare da una trama, è divertente, ironico, brillante e affronta tematiche scomode con delicatezza e irriverenza, c’è un amore che fa battere il cuore, zero cringe e una quantità di riferimenti e citazione pescate da serie tv e altri libri azzeccate e spassose. Inoltre, è scritto assolutamente benissimo, è piacevole lo stile narrativo, accattivante e furbetto, il tutto da divorare in pochi bocconi. Tre attori sul nostro palcoscenico. Amelia, che sa bastare a sé stessa, è una single convinta che non vede la necessità di accoppiarsi con il solito maschio alfa, dominante e prevaricatore. Il messaggio è che Amelia non è né sbagliata, né insicura, è perfetta anche così, semplicemente non sa che nella sua vita ci starebbe bene un esemplare di Tommaso. Ah Tommaso! De-li-zio-so, il suo sorriso, la sua ironia, perfino le insicurezze e le paure, riesce ad essere un personaggio positivo pur con la sofferenza e il trauma – non da poco – che si porta dietro. Due scene mi hanno fatto morire (t’oh mi ha contagiato!) quella con la cara Cinzia e la bara. Ma se dovessi citare tutte le parti che ho adorato, praticamente dovrei copia-incollare tutto il libro. Terzo personaggio principale Tredici/Jennifer/Robostr**, l’intelligenza artificiale che aiuta Amelia a capire che potrebbe volere di più, a liberarsi delle sue pastoie mentali, letteralmente la voce della coscienza, dell’incoscienza e anche dell’azzardo, pensavo che fosse impensabile per una IA avere una crescita e una evoluzione, sbagliavo, perché perfino Tredici cresce e si evolve, impara fino quasi ad umanizzarsi. Un libro splendido dall’inizio alla fine, recupererò tutto di questa autrice, perché solo questo, non mi basta.
Leggilo anche tu perché è un balsamo per l’anima, uno scaccia pensieri, un riallineamento dei pianeti interiore, insomma è bellissimo! -
3.75 che arrotondo a 4, perché sì.
Avevo iniziato questo libro con la voglia di qualcosa di leggere e divertente e siccome ho attesa molto l'uscita di questo libro (da maggio, per intenderci, quando una ragazza che l'aveva acquistato in anteprima aveva fatto un video su una cosa divertente del libro) e l'avevo acquistato in ebook appena uscito mi sono detta: perché no?
Temevo la delusione (vista l'attesa e il desiderio di leggerlo che avevo maturato in questi mesi) ma sono contenta che così non sia stato.
La lettura intrattiene molto, la scrittura e fluida (e lo stile mi piace, ironico, un po' da flusso di pensieri sconnessa) il libro è piena di riferimento alla cultura popolare che ho apprezzato molto, anche il fatto che fosse ambientato a Brescia ha reso la cosa dell'app e dell'intelligenza artificiale meno... artificiosa? All'inizio questo auricolare h24 nell'orecchio della protagonista un po' mi ha fatto storcere il naso, ma non così tanto da rovinarmi la lettura.
La storia molto semplice ma carina, di per sé ho apprezzato anche come finisce tra i due protagonisti (proprio tutta la vicenda che li porta al punto di rottura e il modo in cui poi si ricongiungono, esattamente nello stile della commedia romantica, cosa che poi è il libro) è forse la "gestione" del rapporto tra le due amiche che ho apprezzato meno. Matilde compare nel primo capitolo e poi basta e del rapporto con Amelia si sa ben poco se non che si conoscono dalle elementari assieme al Buonconcerto.
Ho apprezzato di più le dinamiche familiari di Tommaso, che ritengo più presenti.
Con un buon approfondimenti dei personaggi e dei loro legami avrei letto volentieri un altro centinaio o più di pagine! -
Valutazione assolutamente positiva.
Personaggi davvero originali e tante risate. Come non amare poi l'ambientazione, essendo anche io di Brescia.
Solo un dettaglio mi ha fatto storcere il naso e sono i famosi 2 mesi dall'incidente del protagonista, nonché della fine della precedente relazione. Un lasso di tempo davvero troppo breve per giustificare l'apprensione del parentado verso la sua condizione di single, nonché la sua "disponibilità emotiva" nei riguardi di una nuova relazione. -
4.5 ⭐
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La storia è carina. Ma l intreccio troppo complicato ed anche un po surreale . Le due intelligenze artificiali autonome in tutto sono poco credibili