Contributo alla critica di me stesso by Benedetto Croce


Contributo alla critica di me stesso
Title : Contributo alla critica di me stesso
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ISBN : 8845906701
ISBN-10 : 9788845906701
Language : Italian
Format Type : Paperback
Number of Pages : 131
Publication : First published January 1, 1915

Giunto alla piena maturità della sua vita, quando già aveva scritto alcune delle sue opere maggiori, come l’Estetica e Teoria e storia della storiografia, Croce si pose un interrogativo che Goethe aveva così formulato: «Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri, non dovrebbe fare a se stesso?». Nella sua pacatezza, un interrogativo insolente: poiché presuppone, di fronte ai dati della propria esistenza, la stessa capacità di mettere a fuoco, la stessa distanza strategica dell’occhio che lo storico si conquista di fronte alle testimonianze di un’età remota. Con quella «calma» che fu l’acquisizione della maturità di Croce, ma celava in sé un costante e prezioso nutrimento di «angoscia», Croce affrontò la sfida implicita nell’interrogativo di Goethe e la vinse, stilando in pochi giorni, nell’aprile del 1915, questo Contributo alla critica di me stesso: una «autobiografia mentale» (così definita dall’autore) dove «un pathos rattenuto, una commozione non spenta ma vinta e superata» (Contini) danno alle pagine un timbro inconfondibile di verità.


Contributo alla critica di me stesso Reviews


  • Nephelibata

    Un'autobiografia filosofica senz'altro sui generis, quella di Croce, in linea del resto con la personalità del suo protagonista e scrittore. Pur con tutte le controversie che lo hanno accompagnato - e che tutt'ora lo rivestono come un ostinato velo di polvere - Croce è un personaggio interessante e utile da studiare per capire meglio non solo il suo pensiero ma l'intera epoca che ha rappresentato (e, pur con tutte le sue contraddizioni, contrastato). Un testo che, nonostante la brevità, si presenta sicuramente denso di pensiero e di storia, indubbiamente la pasta in cui Croce amava di più mettere le mani. Ed è proprio questo il lato caratteristico di questo personaggio: il (dis)fare, continuo e incessante, di un uomo che non ha mai abbandonato il pensiero. Molto bello il secondo capitolo, in cui, in barba alla dichiarazione risalente a poche pagine prima di non concedersi a memorie e ricordi, racconta l'infanzia con la madre, il primo amore verso l'arte e la letteratura, e l'angoscia vissuta a Roma dopo aver perso gran parte dei membri della famiglia nel terremoto di Casamicciola.

    E continuerò a filosofare, se anche [...] abbandonerò un giorno la "filosofia", quella che si suol chiamare filosofia in senso stretto o scolastico; [...] perché questo appunto importa l'unità di filosofia e storia: che si filosofa sempre che si pensa.

  • Edoardo Panei

    Memorie del travaglio di una mente