Title | : | La ragazza che giocava con il fuoco 1 (Millennium, #2-1) |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | - |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Hardcover |
Number of Pages | : | 362 |
Publication | : | First published June 1, 2010 |
Mikael Blomkvist ha una nuova storia tra le mani. Due giornalisti, Dag e Mia, intendono pubblicare un libro che svela nomi e retroscena di un losco e vasto traf?co di prostituzione tra Svezia e paesi dell'Est. Sono coinvolti personaggi di rilievo, poliziotti, giudici e politici. Nel corso dell'inchiesta, un triplice brutale omicidio scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra proprio su Lisbeth Salander.
La ragazza che giocava con il fuoco 1 (Millennium, #2-1) Reviews
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Stieg Larsson è (o meglio, purtroppo era) un perfetto intrattenitore.
Con "La ragazza che giocava con il fuoco" non possiamo certo dire di trovarci davanti a un'opera di alta letteratura, nè tantomento a un giallo dello stesso calibro (e della stessa suspense) del primo della saga di Millenium. La coscenza di non trovarsi di fronte a un'eccellenza c'è. Eppure, nonostante questo, nonostante le oltre 700 pagine del romanzo, nonostante la complessità dell'intreccio (che si segue comunque facilmente), il tomone trascina, conquista, ti fa entrare con facilità nel suo mondo, dal quale, come recitano le parole del Nouvel Observateur in copertina, non vorresti più uscire. Il merito sta tutto nella potenza del ritratto di lei, Lisbeth Lisander, uno dei personaggi più ambigui e curiosi (e, per questo affascinanti) che la narrativa contemporanea ci abbia offerto su un piatto d'argento. E Larsson, che l'aveva bene intuito, ci ha giocato a meraviglia. Tanto che qua la nostra hacker, per una serie di malaugurate coincidenze e non, viene accusata di un triplice omicidio ed è costretta a tirare fuori le unghie per salvarsi, aiutata da Blomkvist, sebbene fra i due non ci sia un vero e proprio avvicinamento, anzi, all'inzio lei fa il possibile per stargli lontana. Ma si sa, Lisbeth è un essere tanto contorto e tanto complesso da non potere essere afferrato subito così, di primo impatto. Per quello piace tanto, sarebbe stata la sfida perfetta per ogni psicologo, moderno e non.
Sempre in primo piano poi, c'è la tematica della violenza sulle donne e il ritratto di una società ingiusta e deviata sulla quale Larsson punta il dito senza troppi giri di parole.
Insomma, la lettura trascina e intrattiene le tue ore di lettura a meraviglia, e nella rete di Larsson ci si casca così facilmente che le pagine scorrono via, ad una velocità impressionante. -
Bhe. Bhe. In effetti Larsson si é davvero riscattato con questo secondo volume. A differenza del primo é molto più scorrevole, meno pedante e pieno di ritmo. Continui cambi di scena all'inizio ti imbarbagliano un po', poi piano piano tutto si rimette in fila. La figura di Lisbeth é davvero geniale. Bravo! Prenderò anche il terzo volume, a questo punto. 😉
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Ti immergi nella lettura e non aspetti altro che ritornarci la volta successiva. E quando finisce ti chiedi subito come puoi continuare ad andare avanti! Adorabile Lisabeth... una donna che combatte per le donne
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Secondo capitolo della millenium trilogy e anche questa volta mi ha convinto eccome. Non so come ma sono riuscita a spalmare questa lettura lungo tre mesi (lo avevo cominciato a giugno), eppure al solo aprire il libro e riprendere la lettura, dopo pause volute o forzate, la storia non perdeva di carattere e forza narrativa e ti trascinava nuovamente in quel di Stoccolma a chiedersi come Lisbeth Salander, la mitica hacker che odia gli uomini che odiano le donne, sarebbe riuscita a tirarsi fuori dal casino in cui era coinvolta. Un brutto affare davvero dato che si tratta di un triplice omicidio. Con l’unico appoggio del Kalle dannatissimo Blomkvist, la nostra eroina dovrà affrontare i problemi del presente, ma anche le tragedie del passato, del suo passato. Questo secondo romanzo ha, infatti, un elemento dalla sua parte a renderlo ancora più avvincente: il mistero e le indagini faranno riaffiorare ricordi e vecchie cicatrici e impareremo a conoscere meglio Lisbeth e la sua storia, fino a quella verità sconvolgente che riaffiora in superficie. Di fronte a thriller di tale fattura, ingegnosamente e sapientemente composti, narrati con maestria e cura, carichi di pathos in un crescendo di adrenali ed emozioni, non puoi che dispiacerti ancora una volta per la scomparsa prematura di questo scrittore.
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Dopo l'entusiasmante esordio de "Uomini che odiano le donne" continua la serie di "Millennium", "La ragazza che giocava con il fuoco" è infatti il secondo episodio della trilogia creata dallo svedese Stieg Larsson. Le tinte mistery del precedente romanzo vengono in parte abbandonate per lasciare posto ad un autentico poliziesco in cui, questa volta, la vera protagonista è Lisbeth Salander, la controversa ragazza che segretamente svolge l'attività di hacker. Nonostante sia inferiore al suo predecessore questo secondo lavoro di Larsson è ugualmente un ottimo libro scorrevole e coinvolgente e che non fa pesare al lettore le sue 750 pagine. Per goderlo appieno è però consigliabile leggere anche il precedente capitolo.
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CALMA PIATTA e POI...
Siamo a due anni dalla fine degli eventi del primo libro (uomini che odiano le donne) e inizia davvero con calma. I giorni di Lisbet e Mikael scorrono parallelamente. Sembra anche un pò noioso..insomma non succede nulla, ma vi dirò è fondamentale per capire il dopo..si perchè ad un certo punto si intreccia tutto!!!! finisce però sul più bello...perchè? ma perchè ho preso la versione che mi taglia il romanzo in due!!ma come si fa???? O_O fortuna che ho l'altra.. -
Io amo questo scrittore.
Decisamente all'altezza del primo della serie.
Continuo a trovare magico come riesca a farti leggere 700 pagine tenendoti col fiato sospeso fino all'ultimo lasciandoti poi l'impressione di aver iniziato solo il giorno prima.
Bello davvero. -
Much ado about nothing, diceva Shakespeare. Tanto rumore per nulla. O poco. Ho faticato a leggere le duecento pagine centrali e ho letto le ultime duecentocinquanta in attesa di un'emozione che, tuttavia, non è arrivata. La scrittura pulita di Larsson è encomiabile, ma mi aspettavo molto di più.
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é incredibile come Larsson sia riuscito a scrivere un secondo capitolo ancora più coinvolgente, entusiasmante e sorprendente del primo! l'inizio forse è un po' lento ma, causa numerosi colpi di scena, è riuscito a farmi trattenere il respiro fino alla fine. Bello!
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excellent book, really enjoyed it. Can't wait to read the last one, but am holding back to keep a special treat on my to-read list.
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Rispetto al primo il ritmo diventa molto più incalzante, la trama si infittisce e complica parecchio. È da considerarsi un libro unico con quello successivo (la Regina dei castelli di carta).
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Al quanto pesante da leggere e dispersivo, mi aspettavo di meglio
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100 pagine in meno di descrizioni di bar, caffè e personaggi gli avrebbero valso le 4, se non 5, stelle
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si sì si, leggetelo. è un mattone, davvero lungo ma vedrete che alla fine vorrete che sia lungo il doppio. storia accattivante e scritta in modo sublime, mi è piaciuto tantissimo.
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A-book
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La ragazza che giocava con il fuoco è il secondo capitolo della trilogia Millennium, e mi è piaciuto più del primo, soprattutto perché gli eventi ruotano intorno ad una - se non l'unica - protagonista principale, Lisbeth Salander, accusata di duplice e poi triplice omicidio.
Lo stile mi piace, così come la sensazione di leggere una storia scritta da qualcuno che sa davvero di cosa sta parlando (in questo caso, del traffiking).
Ed è un pregio, secondo me, che l'azione cominci a circa 200 pagine dall'inizio del libro, senza che ciò che la precede annoi o stanchi il lettore, anche se ho trovato a volte eccessivamente ansiogeno il piano dell'avvocato Bjurman di far del male a Lisbeth (ma probabilmente solo perché ho letto il romanzo in un momento sbagliato).
Forse è proprio la parte centrale del romanzo quella che mostra di più il fianco: l'assenza di Lisbeth si sente, e si sente parecchio, ed ho trovato a volte molto noiose le pagine dedicate al distretto di polizia, anche se ho pensato che lo scrittore sia stato davvero bravo a rendere detestabili quei personaggi - uomini - insopportabilmente ignoranti e misogini.
Una cosa che mi ha colpito è il fatto che la rivelazione probabilmente più importante del romanzo, concernente uno dei personaggi - ed in particolare la sua relazione con uno dei protagonisti -, sia stata messa lì quasi con noncuranza, non posta alla fine del capitolo, né tanto meno "urlata", come forse mi sarei aspettata. Mi chiedo se ciò dipenda dalla "provenienza" del romanzo (non ho letto altri scrittori svedesi) o allo stile di Larsson.
Il finale è forse un po' tirato per i capelli, a tratti (penso, ad esempio, all' "impresa" di Mikael Blomkvist contro il gigante biondo), ma il romanzo ha comunque il pregio di tentare di andare dritto alle radici del male e di far riflettere, e questo mi piace sempre. Molto.
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Thriller mozzafiato? Mah.. devo arrivare a pagina 220 perché succeda qualcosa..qualche dettaglio in meno sulle scopate da pedofila di Lisbeth avrebbe giovato al ritmo. Ad un certo punto poi la vicenda parte ma anche sulla costruzione della suspance un po troppi dettagli di polizia, burocrazia..forse l'intento è costruire una vincenda complessi con più fronti ma ne pagano le spese la tensione ed il ritmo. Un po meno pagine, un po più azione. Risulta piacevole ma poteva esserlo di più.
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Bello come sempre lo stile di Larsson. Purtroppo il primo volume della trilogia è inarrivabile.