Title | : | La psicologia del cane: stress, ansia, aggressività... |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8879467859 |
ISBN-10 | : | 9788879467858 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 298 |
Publication | : | First published September 1, 2005 |
La psicologia del cane: stress, ansia, aggressività... Reviews
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Uno sguardo dietro al lavoro di un Veterinario Comportamentalista*.
Non ci sono istruzioni su come riconoscere i problemi comportamentali dei cani in questo libro, non è pensato per farvi sentire 'rieducatori cinofili' a fine lettura, ma una serie di 'casi clinici', scritti in maniera chiara e coincisa, che mostrano come esistano dei casi in cui proprietario e cane hanno bisogno di aiuto e soprattutto, come non si debbano vergognare di chiederlo.
Nell'insorgenza di movimenti animalisti di questi anni, si tende a dimenticare che il rapporto cane/uomo è un rapporto a due: una buona qualità di vita deve essere presente per entrambi. Se il proprietario non dorme, non può uscire di casa, avere una vita sociale, perché il suo cane non glielo permette, è davvero giusto che sopporti e basta, in nome dell'Ammmmore per gli animali?
* Che, sì, in alcuni casi è necessario, davvero vorreste rischiare di portare un cane di grande mole e con problemi di aggressività a un addestratore, perché almeno loro non possono dare farmaci? Notare: gli addestratori possono essere di grande aiuto, spesso i migliori lavorano i tandem con i Veterinari per fornire supporto nelle gestione 'giornaliera' dei cani problematici, ma non possono fare diagnosi, né impostare terapie (e, se succede il patatrac e andate in tribunale, spiegatelo voi al giudice, perché un cane che sapevate potenzialmente pericoloso non è stato sottoposto a valutazione comportamentale...) -
preso in biblioteca
L'autore (veterinario comportamentalista) racconta una serie di casi clinici da lui seguiti, presentando i principali disturbi patologici del comportamento canino.
L'approccio è orientato al trattamento farmacologico (di supporto alla terapia comportamentale, che però viene solo accennata) e vengono evidenziate le varie fasi del trattamento.
E' un approccio che non apprezzo particolarmente e devo dire che, da neopropretaria di un cane "difficile", mi ha messo un po' di ansia.
I cani patologici esistono e vanno trattati di conseguenza, ma nella maggior parte dei casi ritengo sia più opportuno rivolgersi ad un addestratore professionista piuttosto che ricorrere al veterinario comportamentalista!
E' stata comunque una lettura interessante, uno spaccato su una realtà professionale che in Italia è ancora (troppo spesso) lasciata al dilettantismo (o all'auto-titolazione: in Italia non esistono ancora percorsi di studio ufficiali - universitari - per la qualifica di veterinario comportamentalista).